11/09/2018 13:08
LEGGO (M. ZORZO) - Ma che Italia è mai questa? Siamo davvero quattro volte campioni del mondo? Forse ce li siamo sognati quei Mondiali vinti. Un'Italia horror, quella vista ieri sera a Lisbona, nella seconda sfida della Nations League, dove è arrivata la prima sconfitta. A decidere la contesa a favore del Portogallo (1-0) orfano di Cristiano Ronaldo (per fortuna non c'era) André Silva, uno scarto del Milan, che infila l'ex compagna (incolpevole) Donnarumma, che con le sue manone ha tenuto a galla l'ItalMacini, con almeno tre parate decisive.Roberto Mancini dice che ci vuole pazienza, che nel Bel Paese non ce n'è. Vero. Ma è altrettanto vero che la squadra di ieri sera nello stadio che vide le ultime gesta del Grande Torino è tutto fuorché un'idea di gioco: piatta, prevedibile, senza l'ombra di una sovrapposizione. Mancini ne cambia nove rispetto Bologna, nell'esordio con la Polonia. Si comincia con un 4-4-2, per poi passare al 4-3-3 e si finisce con un ardito 4-2-4, nella disperata ricerca del pari. Appena sufficienti gli azzurri nei primi 45', nonostante un salvataggio sulla linea di Romagnoli e quasi un autogol di Caldara (traversa).
Ripresa da dimenticare per l'Italia, che incassa la rete dell'ex milanista, ma non riesce a rimediare. Ora la strada della Nations League si fa tutta in salita, con gli azzurri, ora ultimi, che rischiano la retrocessione in serie B. E sarebbe un altro schiaffone dopo quello della mancata qualificazione a Russia 2018.
E di tutto questo cosa dice Mancini? Il ct non la vede così nera: «Abbiamo messo tutto in campo, meglio nel primo tempo. Purtroppo facciamo troppi errori, la rete incassata è nata proprio da una nostra disattenzione. E non va bene». Quale medicina, allora? «Dobbiamo crescere, i ragazzi sono giovani, ma questo lo sapevamo già in partenza. Il vero problema nostro è che non facciamo gol. E per vincere bisogna metterla dentro. Mi auguro che a ottobre i giocatori abbiano più gamba». Non lo dice, ma la delusione sul volto del ct è visibile.
Ecco Bonaventura, terzo capitano di serata: «Una sconfitta che lascia l'amaro in bocca. Purtroppo la mancanza di esperienza è pesante in sfide del genere. Loro, anche senza Cristiano Ronaldo, sono un'ottima squadra. Dobbiamo migliorare, inutile nasconderci».
Chiusura con Simone Zaza, per lui (e non solo) la dura legge del gol: «Certo, se non segni non vinci e tutto diventa più difficile, ma non è tutto da buttare. Ci sono molti giovani, una Nazionale quasi sperimentale. Ma bisogna rialzarci. E dobbiamo farlo in fretta». Pienamente d'accordo. Ma se questa è la Nazionale del futuro, allora siamo a posto.