15/09/2018 14:34
Nella serie tv dietro le quinte del Manchester City, la preoccupazione maggiore di Pep Guardiola è solo una. Ossessiva, ripetuta, quasi ostentata. Come quella di un detective a caccia dell’assassino. E non riguarda la tattica, la tecnica o il mercato. Ma ha a che fare con la tenuta atletica, la salute e la capacità dei propri giocatori di rispondere alle sollecitazioni continue, fra tackle da codice penale, stress e tentazioni notturne: «Perché il calcio sta uccidendo i suoi protagonisti» sintetizza Pep. E vince chi è più bravo (e fortunato) a gestire l’agenda che raddoppia. E scoppia. (...) La Roma vuole ritrovare le certezze che l’hanno portata fino alle semifinali a maggio. (...) Perché giocare ogni tre giorni non è solo una questione che si esaurisce sul campo. Ma è fatta anche di rientri notturni, di allenamenti in cui a stento c’è tempo per rimettere a punto il motore, di pressione per i risultati che magari non arrivano. Il viaggio che inizia in questo fine settimana prevede 7 partite in tre settimane. Bisogna mettersi comodi. E dormire: «La qualità e la quantità del sonno sono fondamentali — sottolinea Pincolini — : si sottovalutano i problemi che comporta tutto questo utilizzo di tablet, smartphone o videogiochi alla sera. Nell’Under 20 alla vigilia della partita ci facciamo consegnare le Playstation». «Recupero» è la password di accesso al livello successivo: quello che distingue il calciatore bisettimanale: «È fondamentale — spiega Stefano Fiorini, presidente di Apac l’associazione dei preparatori di calcio — e oggi le tecnologie aiutano molto, basti pensare alla crioterapia o al ruolo dei nutrizionisti: il pasto post partita spesso è personalizzato. Ma è importante anche la gestione di quelli che giocano meno: vanno allenati bene e devono essere sempre pronti. Sembra facile, ma non lo è». (...)
(corsera)