18/09/2018 14:02
C’è un’unica certezza: la squadra di Roma-Barcellona non esiste più. Nel gioco, negli uomini, nella spina dorsale. Perché metà di quel gruppo di big che l’ha trascinata - Alisson, Nainggolan, Strootman - è partito. Le loro «imbruttite», l’esperienza, la leadership non torneranno più. Un errore averli ceduti? Forse. Ma ancor più sbagliato sarebbe passare le prossime trentaquattro giornate di campionato [...] a piangere il lutto. [...] Ma nessuno - i giocatori più esperti così come i ragazzi - ha quelle caratteristiche calcistiche e di personalità. Per questo motivo siamo a un bivio: si può insistere con una squadra ibrida fatta di quel che resta dei senatori - visibilmente intristiti, a tratti stanchi, a volte rassegnati.[...] Oppure si può tentare la rivoluzione: hai investito sui giovani e allora tocca ai giovani. Con la loro sfrontatezza (finché dura), con l’inesperienza ma pure con l’entusiasmo.
Se Dzeko è stanco, gioca Schick. Se cambi mezzala, entra Zaniolo. Se Kolarov arranca, tocca a Luca Pellegrini. Se le ali si afflosciano, a Kluivert. Tutti insieme? Anche, se serve. Le prenderai? Le prenderanno? Possibile. La prima volta. Forse pure quella dopo. [...] Di Francesco lo ha saputo fare da maestro, prima di arrivare qui. [...] Comunque vada, non farà mai più male di un pareggio contro il Chievo che ti ha messo alle corde con una sola arma: l’inerzia.
(Corsera - P. Di Caro)