20/09/2018 16:14
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Niente sorprese, nessuna resurrezione, al Santiago Bemabeu la Roma cade di fronte ai marziani come da facile pronostico e inizia la sua Champions in salita, a zero punti e ultima nel girone vista la rimonta a Plzen del Cska Mosca nell'altra gara.
Non era certo quella di Madrid la partita su cui costruire la qualificazione, semmai era una serata per ritrovare fiducia in se stessi. Ma la sconfitta e più netta di quanto dica il 3-0 finale e non è semplice pesare sulla bilancia le qualità pazzesche dell’armata spagnola, che si può permettere di cedere Cristiano Ronaldo senza sostituirlo e non accusare minimamente il colpo, e i limiti di una squadra, quella giallorossa, che sembra essersi dissolta durante l’estate da ogni punto di vista. Non è tutto da buttare, perdere qui succede a quasi tutti e ci sono stati momenti in cui la Roma poteva rientrare in partita. Ma in questo momento non ha la forza mentale per spostare dalla sua parte gli episodi e deve quindi ringraziare Olsen per aver limitato i danni. Il portiere è la notizia migliore della serata, il migliore con una serie di parate a scacciar via le critiche. L’altra nota di speranza riguarda Zaniolo. La sorpresa annunciata alla vigilia è confermata: dopo la convocazione nella nazionale maggiore il centrocampista classe 1999, fa l’esordio da titolare in Champions ancor prima di aver messo piede in una partita di Serie A. Di Francesco imita Capello che fece lo stesso con De Rossi.
L’avvio della Roma è timoroso, il Real la spaventa subito mandando Bale a tu per tu con Olsen (era successo lo stesso nell’avvio dell’amichevole estiva negli Usa) ma il gallese calcia a lato. E’ la prima di una lunga serie di occasioni madridiste, mentre gli uomini di Di Francesco costruiscono le uniche occasioni in contropiede ma si perdono sempre sul più bello e Navas, in tutto il primo tempo, fa una sola parata facilissima su Nzonzi. Il francese non ha il passo della mezzala e soffre a star dietro agli inserimenti dei fenomeni di Lopetegui, Under non azzecca mai la giocata, Dzeko sì ma ancora una volta sembra scoraggiato, dietro Kolarov e Fazio sono impalati. Il migliore dei giallorossi è sempre Olsen, quindi il gol di lsco è meritato per il Real ma arriva nel momento in cui la Roma sembrava aver tirato fuori la testa dal guscio.
E lo stesso accade nel secondo tempo, dopo un bellissimo contropiede su cui Navas para la conclusione di Under dall’altra parte Bale dimostra perché è stato pagato 100 milioni: assist perfetto di Modric, inserimento a mille all’ora che fa sembrare lento Manolas e bolide di sinistro dove Olsen non può arrivare. Il portiere svedese deve faticare ancora molto per non raccogliere altri palloni nel sacco, Di Francesco prova a rientrare in partita inserendo Schick per Nzonzi ma il ceco non ne indovina una e spreca l’ennesima occasione per sbloccarsi dal suo torpore. Nel recupero arriva anche il tris di Mariano Diaz. Insomma, una serata che non aiuta la Roma a metter fuori il naso dalla crisi, ora bisogna necessariamente farlo in campionato. A cominciare da domenica a Bologna, mentre alla Champions ci si torna a pensare il 2 ottobre all’Olimpico con il Viktoria Plzen. Un passo alla volta e tutti al momento fanno paura.