Altro che fortino: Olimpico terra di conquista

21/10/2018 14:23

IL TEMPO (E. MENGHI) - La prima sconfitta casalinga di questa stagione fa riaffiorare l’incubo Olimpico che aveva caratterizzato quella passata. La Roma ha lasciato per strada la metà dei punti disponibili nelle 5 gare interne di campionato, pareggiando contro Atalanta e Chievo e perdendo contro la Spal. Avversarie sulla carta inferiori che, invece, sono riuscite a portar via punti da uno stadio che un tempo era un fortino. Con non lo è mai stato, almeno in Serie A, dove nella sua gestione sono arrivati 7 ko (più quello col Torino in Coppa Italia): la media punti in casa è di 1,79 e i gol subiti sono saliti ieri a 27. I numeri raccontano una squadra troppo fragile nel posto in cui dovrebbe sentirsi più sicura, dove nelle notti europee è andata persino oltre le aspettative, battendo club del calibro di Liverpool, e Chelsea. Fa ancor più rabbia quest’incoerenza, da una parte una Roma grande con le grandi e dall’altra una inspiegabilmente timida con le piccole.

L’Olimpico è troppo spesso terra di conquista, se i giallorossi avessero giocato solo in casa l’anno scorso avrebbero chiuso al 5° posto, fuori dalla . A compensare ci pensavano le trasferte perfette, il punto di forza della prima Roma di , ma non della seconda: già 2 sconfitte nelle sfide esterne, Milano e . Ora a e Firenze serviranno due imprese.

Di errori ne sono stati commessi già troppi, questa è la peggior partenza dai tempi dell’ultima era Zeman: anche allora, nel 2012-13, i punti raccolti dopo 9 giornate erano 14. E a far pensare è pure un dato strettamente connesso a Roma-Spal: era dal settembre 1965 che i ferraresi non vincevano una trasferta di Serie A con 2 reti di scarto, senza subirne alcuna. Ieri come 53 anni fa è accaduto all’Olimpico, il campo dei miracoli (degli altri).