04/10/2018 13:38
IL MESSAGGERO - I 3 gol di Dzeko, centravanti ritrovato contro il Viktoria Plzen dopo 43 giorni di digiuno, non devono trarre in inganno. Kluivert, baby bomber della storia giallorossa in Champions, è appena diventato l'11° marcatore stagionale. La Roma di Di Francesco ha dunque più di una soluzione per dare un senso al suo tiro al bersaglio. Martedì sera il tridente inedito ha fatto l'enplein. A segno anche Under. Se il coro è intonato, gol per tutti i gusti e gli interpreti. I giallorossi colpiscono su palla inattiva, dentro l'area e anche fuori, di testa e ovviamente di piede. Dzeko, però, resta il totem. L'allenatore, anche se ultimamente al centravanti manca il sorriso più dell'ispirazione, non può farne a meno. L'unica alternativa, del resto, è Schick che più svogliato non si può. A ruotare saranno gli esterni alti. Fondamentali per l'efficacia e al tempo stesso per l'equilibrio. Il turnover coinvolge Under che, vivendo sullo scatto, è da preservare, Kluivert che, ancora acerbo, sta nella fase di apprendimento, e lo stesso El Shaarawy che, disposto al sacrificio più di altri, spesso si perde sul più bello. Ecco perché sulla giostra degli esterni alti è salito pure Florenzi. È lui il terzino destro titolare, ma al tempo stesso l'ala tattica per bilanciare il 4-2-3-1 come è successo nel derby. Senza Pastore, non c'è quest'urgenza. Rimane, però, un'opzione. Perché Di Francesco si sente coperto da Santon che, come si è visto contro il Frosinone e la Lazio, gioca in difesa e conta per l'attacco, permettendo a Florenzi di riposare o di avanzare. E alla Roma di essere di nuovo equilibrata.