09/10/2018 13:16
IL MESSAGGERO (M. TENERANI) - Mancini ha indicato subito la priorità: «Il nostro obiettivo è la qualificazione agli Europei». E la Nations? «E' importante, ma l'unico problema sarebbe arrivare a fare il sorteggio. Noi, però, puntiamo al primo posto». Ora è tutto chiaro. E' il giorno del ritorno a casa, causa infortunio, di D'Ambrosio, Romagnoli e Cutrone. Al loro posto due toscani: Tonelli della Samp, cresciuto a pochi metri dal Centro Tecnico, nella Settignanese e Piccini del Valencia ed ex viola del settore giovanile. Si parla molto di Insigne: «Quando i giocatori sono bravi - ha spiegato Mancini - lo sono con tutti gli allenatori. Lorenzo sta dimostrando il suo grande valore. Io avevo detto che lo avessero sistemato più in avanti avrebbe acquistato in lucidità. E' arrivato Ancelotti e lo ha fatto». Anche Barella sta facendo sempre meglio: «Lo avevo già chiamato in passato, mentre a giugno non ho potuto farlo perché era infortunato. Ma è giovane e deve avere pazienza».
LA STRADA Mancini rispedisce al mittente le critiche: «Abbiamo intrapreso una strada non semplice: il nostro obiettivo è qualificarci per gli Europei. Lo so che la Nations è meglio delle amichevoli perché coi punti ci si mette qualcosa in più, ma l'unico problema è se arriviamo terzi perché c'è il sorteggio». Novità Giovinco: «Ha 31 anni e fa bene da anni, lo volevamo vedere dal vivo. L'ho convocato perché ha qualità». La notizia è che non ci sono Balotelli e Belotti. E' lecito chiedere al ct azzurro questo cambio improvviso di rotta: «Fanno parte di questo gruppo, ma ora non sono in forma. Quando torneranno al cento per cento li richiameremo. Ho preferito lasciare Belotti a Torino a lavorare».
I GOL Il Mancio pare non preoccuparsi dalla sterilità offensiva degli azzurri: «Fa parte dello sviluppo delle partite. Abbiamo giocatori, torneremo a segnare». La Nations League non lo preoccupa: «Ci sono gruppi forti dove una terza importante andrà al sorteggio Per noi sarebbe un problema perché prenderemmo una rivale forte. Ma siamo in ballo per arrivare primi e cercheremo di vincere in Polonia». Gli chiedono di Allan e lui risponde sereno: «Mai parlato di lui». Gli domandano anche di una possibilità per Marotta in Figc e ci scherza: «Perché Marotta gioca? Faccio l'allenatore io? No, davvero, non so nulla». Il ct ha le idee chiare sul rilancio dell'Italia in termini di prestigio: «Abbiamo giocatori giovani che meritano delle occasioni, siamo qui per far tornare ad alti livelli la nostra Nazionale. I giocatori devono capire, però, che per giocare qui non basta il 70 per cento, bisogna dare di più».
LE RIVELAZIONI Ci sono lodi per Chiesa: «Può diventare uno dei migliori della Nazionale, ha qualità enormi. E' un ragazzo per bene». Una battuta sul nuovo arrivato Piccini: «Meglio giochi all'estero così almeno gioca Lo seguiamo da tempo e sta andando molto bene». A Genova si va per un significato particolare: «Speriamo di portare 24 ore di gioia a queste persone, la loro situazione è stata difficilissima». Infine Totti: Francesco ha svelato che nel settembre 2009 i senatori dello spogliatoio, dopo le dimissioni di Spalletti, si riunirono per chiedere alla società di prendere Mancini. Ma alla sera spuntò Ranieri «Io non ho mai saputo niente, nessun contatto. Forse è andata come ai tempi della Samp quando io e Vialli andammo da Boskov perché c'era da marcare Gullit e volevamo che lo facesse Vierchowod. Boskov ci disse di sì ma il giorno dopo toccò a Fusi che poi, tra l'altro, andò benissimo».