25/10/2018 14:58
Non è andata così. «Non è andata come è stato scritto dai giornali italiani, noi non stavamo saltando, eravamo ordinati sulla scala mobile. Abbiamo il video». Vladimir, 32 anni, ingegnere, Ilya 35anni, dentista, russi di Mosca, supporter del Cska, ma non ultrà, sono accanto al letto del loro amico al Policlinico Umberto I. Mostrano il video sul telefono, sono calmi, ma chiedono che sia raccontata la «verità». La loro. Effettivamente non ci sono salti, l’agitazione arriva quando accade qualcosa in fondo alla scala. Quando la folla diventa si accalcaeuno dopo l’altro i tifosi russi cadono uno sull’altro. Allora si vede qualcuno saltare, «per salvarsi, per la paura», raccontano i supporter del Cska. (...) Per fortuna tra di noi c’era un medico, il primario di una clinica di Mosca, che ha bloccato l’emorragia del ferito più grave, quello che ora rischia il piede. Ma se non ci fosse stato la situazione ora per lui sarebbe molto più grave». Vladimir e Ilya raccontano che la polizia li ha perquisiti, «ma non hanno trovato nulla, perché noi siamo tifosi, non ultrà. Hanno perquisito anche quello più grave tra di noi, mentre perdeva molto sangue dalla gamba». Sono 24 i tifosi russi che sono stati curati in quattro ospedali romani, setteipiù gravi, di cui tre ieri erano al policlinico Umberto I. (...) La As Roma si è messa a disposizione dei parenti che avessero bisogno di sostegno e ospitalità durante la degenza dei feriti più gravi, «ma stiamo aspettando informazioni a riguardo. Restiamo comunque disponibili a qualunque tipo d’aiuto» (...)
(corsera)