19/10/2018 13:06
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - «Prenditi il diritto di sorprenderti». Senza scomodare lo scrittore Milan Kundera, Santon ha fatto proprio questo. Anzi, forse è andato oltre: Davide è riuscito a sorprendere anche chi, al suo arrivo nella Capitale, lo aveva deriso e insultato pesantemente su internet. Qualche mese prima, a gennaio, era stato costretto addirittura a chiudere il profilo Instagram, perché bersagliato dalle offese per un errore contro la Roma. Poi, ad aprile, erano arrivate addirittura le minacce di morte dopo un altro svarione contro la Juventus. Nulla di nuovo per i cybernauti: l’assuefazione all’era dei social - dove chi prima aveva una vita, ora l’ha sostituita con un pc o un telefonino e una connessione wi-fi - ha contagiato un po’ tutti. E così anche Santon se n’è fatto una ragione. Come quando è sbarcato a Fiumicino, il 24 giugno, e anziché trovare tifosi ad aspettarlo, ha trovato un paio di fotografi e Monchi. Sì, proprio il ds che con quel gesto ha voluto fare da scudo mediatico al difensore. E poco importa se nell’affaire Nainggolan la prima richiesta giallorossa era stata D’Ambrosio. Preso Santon, Davide è diventato un calciatore della Roma. Dunque da difendere: «Ricordo che non c’erano tifosi ma ho capito il momento. Avevano perso un giocatore per loro importante e io venivo da una stagione negativa. L’accoglienza di Monchi però è stata bella e mi ha fatto sentire subito importante», ha raccontato ieri al match program del club.
RINASCITA INATTESA - Ora, non che Santon a 27 anni si sia trasformato all’improvviso nel nuovo Cafù o abbia iniziato a difendere come Burgnich. Poco a poco, però, favorito anche dal passaggio al 4-2-3-1, ha iniziato a trovare spazio. Dopo aver debuttato, ironia della sorte, a San Siro contro il Milan (13 minuti), ha atteso quasi un mese per rivedere il campo. Accade contro il Frosinone dove confeziona l’assist per il tacco di Pastore. Poi, tre giorni dopo, è confermato nel derby con Florenzi alzato nel tridente offensivo. A riposo in Champions, eccolo nuovamente titolare a Empoli. A conti fatti, ultime tre gare di campionato, 270 minuti. E adesso, con 6 partite in 22 giorni, dopo il sorpasso operato su Karsdorp (tra l’altro fermo ai box), la possibilità di continuare il trend positivo e d’impiego. Anche perché, c’è sempre la possibilità di andare a giocare anche dall’altra parte, a sinistra, dove con Luca Pellegrini può dare il cambio a Kolarov.