02/10/2018 13:16
Var o non var? La questione è sfuggita di mano. Gli errori sono cresciuti in quantità e qualità, il consenso è sceso ai minimi storici, gli arbitri sono tornati un caso nazionale. (...). Un anno fa, stagione d’esordio in campo del sostegno tecnologico, dopo un breve rodaggio le cose funzionarono alla grande. «Rasentammo quasi la perfezione», ricordava ieri il presidente dell’Aia Marcello Nicchi. «Siamo stati così bravi che ora ci chiedono ancora di più». Il guaio, però, è che danno sempre di meno. La metà dei direttori di gara a disposizione di Nicola Rizzoli, designatore confermatissimo dopo la scorsa stagione alla guida della Can A, viaggia al di sotto della sufficienza. (...). Sbagliano un po’ tutti, in campo e davanti al video, e a parte un paio sugli standard abituali, gli altri fanno più fatica dello scorso anno a scegliere se e quando farsi aiutare dalla tecnologia. (...). Dopo sette giornate di campionato, gli errori cui abbiamo assistito, gli ultimi a Firenze e Bologna davvero clamorosi, evidenziano che il problema è soprattutto nell'ampio margine di discrezionalità che il protocollo concede ai direttori di gara, gli unici titolati a battezzare un errore «chiaro ed evidente», quindi meritevole del supporto tecnologico. (...).
Retroscena: dopo gli ottimi risultati della stagione d’esordio un’ampia corrente di pensiero spingeva per allargare i cordoni della Var, ma gli arbitri si sono messi di traverso e il Mondiale russo, che della tecnologia ha fatto un uso morigerato, li ha aiutati. Ecco, l’impressione quest’anno è che i direttori di gara, dopo aver preso le misure, siano sempre sulla difensiva in relazione alla Var, perennemente preoccupati di un’invasione di campo, concentrati innanzitutto a tutelare la propria autonomia. (...). Marcello Nicchi, anche ieri, è stato costretto a una difesa d’ufficio, intervenendo a Gr Parlamento, La politica nel pallone: «Bisogna smettere di lamentarsi. La Var funziona e tutti lo riconoscono, se poi ogni volta che accade un episodio si vuole smontare tutto siamo fuori dal mondo. Chi sbaglia, starà in panchina, d’accordo. Ma è uno strumento che tutti ci invidiano, vengono a studiare la sua applicazione in Italia. Se si pontifica su un episodio allora non è cambiato niente e mi chiedo cosa l’abbiamo messa a fare». Se lo chiede da parecchio tempo anche Urbano Cairo. (...) «Abbiamo trovato uno strumento tecnologico che funziona bene, aiutando a non fare errori, e ne limitiamo l’uso dopo i Mondiali? Non vedo per quale motivo. Noi semmai dobbiamo utilizzarlo di più, non solo per gli errori gravi. Dovrebbe essere allargato l’uso della Var e dovrebbe essere aggiunto che anche l’allenatore, una volta a testa, può chiamare la Var. Allora sì, sarebbe uno strumento di grandissima utilità che aiuterebbe gli arbitri». (...). Mi sembra che sia rimasta troppa discrezionalità: questo è il difetto della Var». Anche per il presidente del Genoa Enrico Preziosi se ne fa un uso troppo limitato. «Se gli episodi sono rilevanti o determinano dei dubbi, la Var va subito applicata – ha dichiarato al termine dell’assemblea della Lega di A –. (...)».
(gasport)