20/11/2018 13:05
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Non proprio a Udine era cominciato il percorso dorato di Cengiz Under, ma poco prima, a Verona una decina di giorni prima. A Udine lo scorso anno, però, ha segnato un gol alla Montella. Finta e tiro secco, poi i complimenti di tutti: quarta rete consecutiva in tre partite giocate da titolare, a Verona, appunto, poi doppietta in casa col Benevento e poi in Friuli. Dopo Verona dici, «questo è bravino», poi con la doppietta ti accorgi che tira come Montella e alla Dacia sospiri «beh, questo è forte davvero». Ma finché lo diciamo in Italia non ci sente nessuno, se il gol rimbomba in Europa sono dolori. E Under ha mostrato gli artigli anche in Champions, quest'anno due volte, con Plzen e Cska, lo scorso anno con lo Shakhtar (prima di quella partita non era mai stato impiegato). Insomma, che Under sia un gioiello ormai è noto a tutti: le big gli hanno messo gli occhi addosso, dal Bayern al Barcellona, dal City allo United. E' partito bene in questa stagione, su di lui tante aspettative, la possibilità di un salto di qualità triplo. Sta andando bene ma ora sta vivendo un periodo di semi appannamento, magari conseguenza della concorrenza di Kluivert (o in certe partite di Florenzi). Capita. Se in Champions, a parte l'ultima trasferta a Mosca, ha sempre giocato titolare, in campionato è bloccato al gol con il Frosinone, quello che ha stappato la Roma dalla crisi. Pure lì, dribbling, accelerazione, botta di sinistro e gol. Una rete, quella, solo quella. Da uno che ha chiuso la passata stagione (giocandone praticamente la metà delle partite) ha segnato otto reti, ci si aspettava qualcosa di più. Udine è l'occasione per ritrovare la via della rete (a parte l'impegno di stasera con la sua Nazionale, che affronterà l'Ucraina in amichevole).
FUTURO - Under è considerato da tanti una gallina dalle uova d'oro, oppure una semplice plusvalenza. E' chiaro che la Roma ha in mano un calciatore forte, che dovrà condurla entro le prime quattro posizioni della classifica e più in alto possibile in Champions. Un alto rendimento, insomma, conviene a lui e al club, che dovrà decidere cosa farne a fine stagione. Il suo contratto scade a giugno del 2022 ed ora guadagna pochino in proporzione a quanto gli offrono ovunque. La Roma tratta il rinnovo con adeguamento corposo, più clausola. A tracciare la strada di Cengiz, ad esempio, è Cenk Ergun, storico ex direttore sportivo del Galatasaray. Che candidamente ammette: «Per un extracomunitario è sempre difficile arrivare in Italia, visti i soli due posti a disposizione delle società. Cengiz ce l'ha fatta e con la Roma è diventato un grandissimo giocatore, per questo credo che presto potrebbero arrivare le offerte delle big europee. Lui secondo me è un esempio anche per gli altri turchi: può dare fiducia ai ragazzi, può suggerire di non restare in Turchia e andare all'estero anche da giovani. Questo è mancato fino ad oggi in Turchia, ora la situazione sta cambiando». E' cambiata proprio con lui, dopo il fallimento di Uçan. Che a Roma non è riuscito ad ambientarsi, anche per colpa di numerosi infortuni. Under è affascinato dalla Roma, ma è anche ambizioso. E sa che deve ricominciare a correre verso il gol. Perché oggi tutti sono pronti a offrire la luna per lui (compresa la Roma), ma davanti a un rendimento scadente, quei tutti sono capaci di mollarti. Prima di subito.