30/11/2018 14:20
IL TEMPO (E. MENGHI) - Alla fine l’affare l’ha fatto la Roma. Se cinque mesi fa la Capitale era in lutto per l’addio di Nainggolan, adesso a rimpiangere lo scambio di mercato è la Milano nerazzurra, perché si è ritrovata il “pacco” in casa quando pensava di averlo dato via cedendo Santon e Zaniolo in un colpo solo. E invece gli “scarti” dell’Inter hanno cambiato pelle in giallorosso, il terzino sembra rinato ed è stato un prezioso ricambio sia a destra sia a sinistra per Di Francesco, ma il caso che eclatante è quello del baby centrocampista che appena ha cambiato maglia ricevuto la chiamata della nazionale maggiore, ha esordito in Champions nientemeno che al Bernabeu e poi in serie A: è stato un settembre magico, a cui è riuscito a dare continuità. A 19 anni non si è lasciata intimorire dai campioni del Real Madrid, anzi nel bis da titolare al ritorno è stato il migliore in campo della Roma, che sembra aver messo le mani su un predestinato.
Eppure il suo arrivo era stato in sordina, poteva essere l’ennesimo giovane che finisce per fare al massimo presenza in panchina aspettando di crescere in prestito chissà dove, ma Monchi aveva spinto per avere proprio lui tra le possibili contropartite tecniche proposte in sede di trattativa e Di Francesco ha saputo lanciarlo con coraggio e un pizzico di follia, ritrovandoci un trequartista pronto all’uso ora che è in piena emergenza infortuni e nel ruolo gli mancano sia Pellegrini sia Pastore, anche se quest’ultimo ha ripreso ad allenarsi ieri in gruppo e proverà ad essere a disposizione, al pari di Perotti. Out Dzeko, El Shaarawy e Coric.
Proprio i problemi fisici sono uno dei capi d’imputazione più utilizzati (oltre ai vizi noti, come le sigarette) contro Nainggolan, che gioca nella “big” con meno acciacchi del campionato ma è lui ad alzare la media col quarto stop stagionale. Si è fermato, di nuovo, in Champions nel primo tempo col Tottenham per un risentimento muscolare, causato da un precedente guaio alla caviglia che non gli permetteva di poggiare bene il piede a terra, E ora è a forte rischio per la sfida da ex. I tifosi interisti sono insorti, chiedono se il belga è ancora in garanzia perché “quest’anno è sempre mezzo zoppo” e “non ha proprio la condizione fisica e mentale da calciatore”. Viene da dire che la Roma ci aveva visto lungo a giugno, andando controcorrente portando avanti un’operazione da 38 milioni di euro totali mentre una città intera insorgeva. La società aveva deciso da tempo, perché Nainggolan non aveva tenuto fede alla promessa fatta in sede di rinnovo e chiudeva un’annata in cui aveva fatto parlare di sé più per il video di Capodanno che per le prestazioni in campo, altalenanti. Sicuramente la sua personalità sta mancando alla Roma di oggi, Zaniolo ne è dotato ma deve svilupparla con l’esperienza e il centrocampo giallorosso avendo perso pure Strootman, e De Rossi da un mese abbondante per infortunio, non poteva non subire un forte impatto. Non significa peró che a Trigoria non rifarebbero le stesse scelte, che guardano al futuro, mentre il passato si fa dimenticare. Prima di lasciarsi la Roma e il Ninja si sono amati tanto, ora rischiano di non riabbracciarsi perché il belga potrebbe essere il grande assente di questa sfida.