01/11/2018 15:48
IL FATTO QUOTIDIANO (M. FRANCHI) - Sono tre le ragioni che spingono Luca Parnasi a promettere consulenze a Luca Lanzalone, l'avvocato paracadutato a Roma e nominato da Virginia Raggi alla guida di Acea. Le spiega a verbale lo stesso imprenditore agli inquirenti capitolini il 27 giugno 2018. "Mi è sembrato una persona capace e pensavo fosse utile intrattenere un rapporto con lui", esordisce Parnasi. La seconda ragione “era il suo ruolo svolto per la parte pubblica in relazione alla vicenda dello stadio" e, aggiunge, "era a mio giudizio un buon canale di contatto con il movimento cinque stelle, perla sua capacità di incidere sulle loro determinazioni anche in relazione vicende diverse da quella dello stadio, come ad esempio quella di Ecovillage". Questa parte di verbale è riportata nell'informativa conclusiva delle indagini sul nuovo stadio a Tor di Valle depositata il 29 ottobre scorso dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma e chiuse martedì.
Nelle oltre 350 pagine si trovano conferme all'interesse che Parnasi mostrava nei contatti da avere con il Movimento e per i quali si rivolgeva a Lanzalone. Il 16 maggio 2018 si incontrano nell'ufficio dell'imprenditore. I due, sintetizzano gli inquirenti, "parlano dei rapporti di Lanzalone Luca con Fraccaro con Di Maio e con Vincenzo Spadafora, Lanzalone riferisce a Parnasi che con Spadafora ha un rapporto più stretto e confidenziale". E Parnasi afferma: "Allora parlane con Vincenzo, parlane con Vincenzo e dammi l'ok quando tu ne hai parlato con Vincenzo che io lo trasferisco a Giancarlo". Parnasi, prosegue l'informativa, continua "a dispensare consigli a Lanzalone su come proporsi a Spadafora e agli altri esponenti del M5S per sponsorizzare il suo nome". Vincenzo Spadafora è sottosegretario alla Presidenza con delega alle Pari opportunità e ai giovani ma soprattutto è ritenuto molto vicino al vicepremier Di Maio. Il Giancarlo cui fa riferimento Parnasi non è chiaramente individuato ma gli inquirenti ipotizzano si tratti di Giorgetti, vicesegretario della Lega, considerato il Richelieu di Matteo Salvini nonché potente sottosegretario alla presidenza del Consiglio con numerose deleghe tra cui quella al Cipe. Giorgetti e Parnasi, del resto, si conoscono bene, come ha ammesso lo stesso imprenditore e nell'informativa è riportato anche un pranzo tra i due.
Ma in queste oltre trecento pagine c'è un altro aspetto che appare rilevante ed è il ruolo svolto da Lanzarone al Comune di Roma, i suoi rapporti con il sindaco Virginia Raggi. Lo scorso giugno, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Maria Paola Tomaselli, spiegò che in Campidoglio andava esclusivamente per parlare di Acea, della quale era presidente. Insomma: lui nella vicenda stadio non è mai entrato. Al Comune di Roma, dice, "non ho mai avuto alcun incarico formale" e "ho avuto una richiesta di prestare un'assistenza preliminare, che poi per varie ragioni non si è concretizzata in un contratto, in relazione a una delibera" sulla vicenda stadio. Dopodiché, aggiunge, "non ho mai partecipato ad alcun atto del Comune". Le telefonate intercettate, i messaggi e i dialoghi sul tema? Solo "per curiosità", si difende davanti al gip, "per curiosità e per interesse avendola, come dire, partorita all'inizio saltuariamente, mi informavo sullo stato della questione". Insomma Lanzalone avrebbe fatto fruttare le sue relazioni con i Cinquestelle per ottenere la nomina alla presidenza di Acea e solo di questo parlava con il sindaco.
C'è però una conversazione avvenuta nel maggio 2017 in cui Lanzalone caldeggia a Raggi la nomina di Fabio Serini alla gestione dell'Ipa. Incarico poi effettivamente assegnato a Serini. Il primo cittadino ringrazia e risponde a Lanzarone esprimendo la volontà di incontrare alcuni sindaci dei Comuni limitrofi a Bracciano per affrontare la questione del livello dell'acqua del lago e gli comunica la richiesta di un incontro con lui ricevuta dal sindaco M55 di Civitavecchia. Due messaggi ai quale l'avvocato risponde: "Praticamente mi fai da segretaria, che onore".