26/11/2018 14:31
Era da 7 anni (2011-12, Luis Enrique in panchina) che i giallorossi non partivano così male in campionato, e questo pesa così come il 7° posto in classifica a pari merito col Sassuolo (col Torino che oggi potrebbe sorpassare), una posizione non consentirebbe neppure di andare in Europa League, senza neppure dire che la zona Champions al momento è lontana 4 punti e le pretendenti aumentano. Chiariamo subito: il presidente Pallotta è amareggiato, ma la dirigenza al momento non sta pensando all’esonero di Di Francesco, nonostante le critiche per le scelte di Udine. I tam tam capitolini parlavano di dirigenti nei pressi dello Studio Tonucci già sabato notte per vertici in «conference call» con gli Usa, ma ci è stato smentito, anche perché gli ultimi risultati positivi non fanno ipotizzare schizofrenie di giudizi. Ma il calcio è figlio dell’attualità e così questa settimana – con i delicati match all’Olimpico contro Real Madrid e Inter – potrebbe essere decisiva per il tecnico. Due sconfitte potrebbero spingere i vertici anche al cambio, pur se non si possono escludere effetti collaterali. Il d.s. Monchi, infatti, è molto legato a Di Francesco e potrebbe decidere anche di interrompere il suo rapporto, perché sa meglio di tutti come le colpe non possano essere addebitate solo a chi è in panchina. Ma, ripetiamo, è una pista che al momento nessuno vuole prendere in considerazione. Logico però che la Roma debba prendere in considerazione anche un Piano B, e questo porterebbe dritto a Paulo Sousa, già notato in tribuna in occasione del match di Firenze (non andava a vedere i viola dal giorno dell’addio).
(gasport)