28/11/2018 13:34
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - "Un capitano è per sempre”, recita uno striscione in curva Sud. E Totti fatica a trattenere l’emozione, quasi che non fosse passato neanche un minuto da quel 28 maggio 2017, distante invece nel tempo reale un anno e cinque mesi. Di fatto nella Hall of Fame della Roma, Francesco Totti ci è entrato subito, di diritto, ma la società ha deciso di organizzare per ieri sera la cerimonia ufficiale, un’oretta prima la sfida con il Real Madrid, il club che più di tutti è stato a un passo dallo strappare il numero dieci dalla capitale. Presenti tanti membri della gallery giallorossa (Tommasi, Nela, Pruzzo, De Sisti, Giannini, Candela, Losi, Rocca, Santarini), ma anche le vecchie glorie del Real, Roberto Carlos e Raul, schierati ai piedi del settore più caldo dello stadio, quella Sud che si presenta invasa da bandiere celebrative, raffiguranti l’immagine o il nome dell’ex capitano. Sul tabellone scorrono le immagini della storia giallorossa, quando manca poco meno di un’ora al fischio d’inizio della gara con i Blancos. Sono Bruno Conti e Falcao – arrivato per l’occasione dal Brasile – a stendere l’ideale tappeto rosso al simbolo più amato, a quel giocatore che adesso fa il dirigente a Trigoria, ma ancora fatica a rivedere le immagini di quando con gli scarpini ai piedi faceva innamorare il mondo. Conti e Falcao lo aspettano, lui entra annunciato dallo speaker, completo grigio, per la prima volta di nuovo in campo da quello straziante addio al calcio. La canzone che ne accompagna l’ingresso dice “In the name of love” e l’amore si respira a ogni passo incerto che sembra pesare una tonnellata a Francesco. Ma l’Olimpico intona “Totti Totti gol” e gli altoparlanti sono costretti ad abbassare la colonna sonora scelta per l’evento. «La mia Hall of Fame siete voi – riesce a dire l’ex capitano al microfono – oggi è per me un giorno speciale, ho indossato solo questa maglia ed è difficile esprimere quello che sto provando. Per me i tifosi sono tutti sorelle e fratelli, li amo». Foto di rito con la maglietta celebrativa, insieme a Conti e Falcao, foto di famiglia con la moglie Ilary e i figli, Cristian e Chanel. Poi Francesco resta qualche istante a fissare la Sud, sorride quando entrano i giocatori attuali per il riscaldamento, e sembra quasi avere la tentazione di rimettersi gli scarpini per giocare ancora una volta, ancora un po’. Ma la festa è terminata, l’Hall of Fame conferma l’immenso amore che lo legherà per sempre ai romanisti, il resto è un futuro da scrivere, come dirigente, o chissà come, e chissà dove, ma con il cuore sempre vicino alla sua Roma.