01/12/2018 15:12
IL TEMPO (E. MENGHI) - Schick scopre la continuità. Tre partite consecutive da titolare alle spalle e, sulla carta, altre 4 all’orizzonte da giocare da protagonista: non gli era mai successo in giallorosso, semplicemente perché dal suo arrivo nella capitale Dzeko non si è mai fermato così a lungo. Ora la lesione al flessore, più profonda di quanto si pensasse al momento del forfait perla sfida col Real Madrid, costringe ai box per una ventina di giorni il bosniaco, che ha in programma di rientrare con la Juventus. All’ex Sampdoria il duro compito di rimpiazzarlo, ma anche il vantaggio di scendere in campo con la consapevolezza che non sta disputando la gara della vita. L’esame futuro passa da Inter, Cagliari, Plzen e Genoa, due settimane in cui si gioca il ruolo che potrà avere nella Roma. Vice Dzeko, o qualcosa in più. Per Schick, insomma, le pressioni non mancano mai e stavolta dovrà dare una risposta anche sul piano fisico, perché Di Francesco ha bisogno di lui e confida nel fatto che i muscoli siano pronti ad un picco inaspettato del minutaggio. Martedì ha superato il tetto dei 500 minuti stagionali, suddivisi in 11 presenze, da domani dovrebbe iniziare il tour de force da 360 minuti in 4 match: ce la farà? Finora ha avuto grandi difficoltà nel finire le partite, il tecnico gli chiederà uno sforzo in più, ma dovrà pensare pure ad un piano B. Per quanto sia difficile senza El Shaarawy, con Perotti al rientro dopo 2 mesi abbondanti di stop e i soli «piccoletti» Kluivert e Under a pieno regime: Florenzi potrebbe avanzare lasciando il centro dell’attacco a uno di loro, ma sarebbe un’incognita. Pellegrini torna presto, la sua lesione non è seria e una speranza di convocazione domani ce l’ha, ma sarebbe un mezzo miracolo. Jesus contende il posto a Fazio in una difesa «minacciata» dall’ex laziale Keita: «Vivrò il mio piccolo derby e farò di tutto per segnare».