31/12/2018 13:03
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Chiudere gli occhi, pensare al 2018, e vedere materializzato il volto trasfigurato dalla gioia di Manolas, dopo il gol al Barcellona. Un’immagine che è entrata nella storia della Roma e che non può non caratterizzare l’anno solare appena concluso. Una nottata insperata, che ha regalato ai tifosi giallorossi il sogno di potersi giocare la semifinale di Champions, quando davvero neanche i più ottimisti potevano immaginare una rimonta del genere, dopo la sconfitta per 4-1 arrivata in Spagna. E invece Dzeko, De Rossi e, appunto, Manolas, hanno regalato la notte del 10 aprile un’impresa calcistica che ha fatto il giro del mondo.
Da lì, da quelle emozioni, sembrava si potesse ripartire, farsene forza per riavvicinare la distanza tra la Roma e tifoseria, abituata da troppi anni a non vincere. La corsa al biglietto per Liverpool e la speranza di ripetere l’impossibile nel ritorno in un Olimpico in ebollizione. Sfumato il sogno di giocarsi la finale a Mosca, i tifosi giallorossi hanno sperato che da lì si ripartisse per provare a crescere in campionato, ma nelle settimane estive le speranze si sono infrante a suon di cessioni: prima Nainggolan, a giugno, poi Alisson, a luglio, infine Strootman, quando già si era giocata la prima di campionato, a Torino, ad agosto. Una rosa con tanti nuovi giovani, di belle prospettive, ma da far ambientare, e il lutto delle partenze da elaborare prima di tutto nello spogliatoio, con il gruppo completamente aggrappato a De Rossi, nell’ultimo anno di contratto e con un ginocchio a cui stare attento. Daniele è fermo da tre mesi e ha scelto di non partire per le Maldive con moglie e figli, pur di recuperare, restando a lavorare nella capitale per farsi trovare pronto alla ripresa degli allenamenti, il 7 gennaio.
La seconda Roma di Di Francesco è balbettante in campionato, dove fatica a trovare un’identità di gioco e di carattere, mentre mantiene lo stesso andamento storico in Champions League: superamento del girone, alle spalle del Real Madrid, approdo agli ottavi dove troverà il non proibitivo Porto il 12 febbraio. Eppure Di Francesco ha rischiato di saltare fino all’ultima gara dell’anno, a Parma, chiudendo alla fine il girone di andata a due punti dal quarto posto, dopo aver oscillato tra il settimo e il nono. Davvero poco, come pochi sono i due gol in campionato di Dzeko, l’uomo più atteso nel 2019.