07/12/2018 14:24
IL TEMPO (E. MENGHI) - Quasi la metà dei “clean sheet” rispetto alla passata stagione, 5 di Olsen contro i 9 di Alisson dopo 14 giornate di serie A e 5 del girone di Champions, e 24 gol incassati in tutto. Sono i numeri preoccupanti di una difesa che sta arrancando, anche se è il reparto meno trasformato dal mercato estivo e puó contare su un portiere in grado di non far rimpiangere il precedente. Manolas rimane l’uomo più affidabile, con tutto che ha una soglia del dolore bassa e finisce spesso con il chiedere il cambio a Di Francesco. Fazio e Juan Jesus si stanno alternando al fianco del greco, a Cagliari potrebbe toccare all’argentino al rientro dall’infortunio alla caviglia, ma nessuno dei due riesce a fornire garanzie. Poi c’è Marcano, la new entry che avrebbe dovuto portare esperienza ma quando è stato chiamato in causa non ha mai convinto. Lui una nuova occasione potrebbe averla col Plzen mercoledì e in ogni caso sembra destinato a restare. Perché Monchi, tornato ieri a Trigoria dopo il blitz in Belgio, non ha intenzione di comprare un difensore a gennaio. La Roma si fida dei suoi e non vuole cambiare, almeno per il momento.
L’affare il diesse vorrebbe farlo in mediana, reparto ridotto all’osso dagli infortuni, quello lunghissimo di De Rossi in primis. Pellegrini alla fine starà fuori un mese, dallo stop dello scorso 24 novembre a Udine fino al possibile rientro col Parma il 29 dicembre: gli esami strumentali svolti ieri hanno confermato la ricaduta muscolare, per la nuova lesione al flessore della coscia destra serviranno circa 3 settimane, e allora niente Cagliari, Plzen, Genoa e nemmeno Juventus. È quasi un arrivederci al 2019. Che in molti sperano sia migliore del 2018, come Perotti, che domani dovrebbe partire dalla panchina lasciando spazio a Kluivert sulla sinistra, ma spera di entrare a dare una mano avere risposte più positive rispetto al finale con l’Inter: “Ho fatto mezz’ora di riscaldamento prima di entrare, ma alla prima palla che ho toccato l’aria è andata via, l’ossigeno non c’era più. Non era una questione di voglia, io volevo rincorrere tutti, ma il corpo si deve adattare dopo tutto il tempo che sono stato fermo. Ho bisogno di essere in condizione per fare la differenza”