La Juventus dei record parte da dietro: Chiellini e Bonucci, la coppia del no gol

21/12/2018 13:06

IL MESSAGGERO (A. MAURO) - Un punto per diventare Campione d'Inverno, 46 su 48 in classifica, miglior attacco e miglior difesa del campionato. Prevedibile la pioggia di gol segnati con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, meno scontata la difesa blindata, merito di una squadra che ha ritrovato immediatamente il suo equilibrio concedendo appena 8 reti da inizio stagione in A, l'ultima risale a Juventus Cagliari del 3 novembre scorso, 6 partite fa. In mezzo Milan, Spal, Fiorentina, Inter e Torino, cinque vittorie senza concedere nulla, ben 9 clean sheets da inizio campionato, 21 nell'anno solare 2018, cifre record. La Juve in attacco vola con 33 gol segnati (gli stessi del Napoli), sulle ali di Ronaldo; 11 gol e 5 assist per il portoghese che ha messo lo zampino nel 49% delle reti in A. E in difesa nonostante l'addio di Buffon e l'infortunio di Barzagli è un muro.

SZCZESNY L'EX - Merito di uno Szczesny sempre all'altezza della situazione (come Perin) ma soprattutto dei due centrali titolari. Leo in estate ha fatto dietrofront dopo una stagione deludente a Milano, la Juve ha ritrovato quella regia difensiva fatta di lanci e passaggi illuminati venuta a mancare con il suo arrivederci. Accanto a lui c'è stata la crescita esponenziale di capitan Giorgio Chiellini, «Il miglior difensore del mondo» per Max Allegri che ha imparato a gestirlo al meglio, da cattedra ad Harvard per Mourinho. Una coppia complementare e di rara efficacia: uno elegante, l'altro ruvido, uno imposta, l'altro martella. Il loro rendimento al top ha permesso ad Allegri il lusso di schierare due terzini/ali per gran parte della stagione: Cancelo, Cuadrado e Alex Sandro: «Contro la Roma è sempre una guerra» ha detto il brasiliano a margine del rinnovo fino al 2023. Ieri sera festa di Natale aziendale della Juventus alle officine OGR, sul palco Andrea Agnelli non ha risparmiato una frecciata all'ex ad Beppe Marotta. «In un momento in cui tutto andava bene, abbiamo avuto il coraggio di rinnovare la prima linea di management della Juve. Mi sono ispirato a un concetto che mi ha sempre guidato: bisogna cambiare prima di essere costretti a farlo. Per riuscire ad affrontare il futuro».