La Roma ci riprova nello stadio maledetto

21/12/2018 14:22

IL TEMPO (F. SCHITO) - Da quando si gioca allo Stadium, la Roma contro la Juventus ha sempre perso. Non un bilancio esaltante in vista della trasferta di domani sera. C’è da dire che negli ultimi anni i giallorossi sono andati a Torino quasi sempre con la speranza di essere l’antagonista dei bianconeri in chiave scudetto, mentre quest’anno le premesse sono ben altre. Dopo sedici giornate di campionato, la squadra allenata da Eusebio Di Francesco si presenta al cospetto della Vecchia Signora con ventidue punti di ritardo, un’enormità. Potrebbe essere la volta buona per sbancare l’Allianz Stadium, senza nulla da perdere, anche se gli uomini di Allegri hanno dimostrato di non avere intenzione di lasciare punti per strada, con un cammino praticamente immacolato in campionato: solo il Genoa è riuscito a fermare i campioni d’Italia.

Il primo a presentarsi nello stadio più ostico ai colori giallorossi fu Luis Enrique che rimedió un passivo di sette reti tra Coppa Italia e campionato (3-0 e 4-0). Un bilancio tutt’altro che lusinghiero quello dell’allenatore spagnolo che si dimise poi a fine stagione. L’anno successivo toccó a Zeman raccogliere la sua eredità e a Torino non andó meglio: alla sesta di campionato ancora quattro gol al passivo - Pirlo, Vidal, Matri e Giovinco a segno - e l’inutile rigore trasformato da Osvaldo. I bianconeri allenati da Antonio Conte non hanno lasciato scampo neanche a Rudi Garcia che, dopo la prima volta in cui è tornato a casa con un deprimente 3-0 condito dal gol dell’ex Vucinic su rigore, è stato quello ad andare più vicino se non al successo almeno al pareggio con un 3-2 tanto amaro quanto polemico. Al rigore iniziale di Tevez rispose Totti sempre dal dischetto con i giallorossi per la prima volta in vantaggio allo Stadium grazie al gol di Iturbe. Poi ancora Tevez dagli undici metri e, nei minuti finali, la rete di Bonucci con Vidal in fuorigioco dalle parti di Skorupski. Il violino mimato da Garcia, che rincaró la dose a fine gara (“Qui le aree di rigore le fanno di 17 metri”), e la sfuriata di capitan Totti contro l’arbitro Rocchi e i suoi assistenti nel post partita fecero da cornice a una serata infuocata.

Le ultime tre trasferte, con Spalletti in panchina nelle prime due e Di Francesco nell’ultima, hanno visto la Roma perdere di misura subendo le reti, nell’ordine, di Dybala, Higuain e Benatia. Le statistiche recitano 17 gol incassati e 3 siglati in campionato. Difficile far peggio di così, eppure fu proprio la Roma la prima squadra a sbancare lo Stadium, anche se si trattava della Primavera di Alberto De Rossi: 1-2 nella finale di andata di Coppa Italia 2012 con i gol di Viviani e Tallo. Se Florenzi e compagni dovessero superare l’Entella in Coppa Italia e la Juve battere il Bologna, la sfida si riproporrebbe in Tim Cup. Ma quella è un’altra storia.