15/12/2018 14:02
IL MESSAGGERO (S. RIGGIO) - Il naufragio di Atene contro l'Olympiacos è da dimenticare in fretta, perché per il Milan ora diventa vitale il quarto posto e il ritorno in Champions. È arrivata ieri, infatti, la decisione della Camera giudicante dell'Uefa: 12 milioni di euro di multa (sarà trattenuta sui premi dell'Europa League in corso), limiti alla rosa nelle coppe europee 2019-20 e 2020-21 (in lista non si potranno inserire più di 21 giocatori) e la necessità di raggiungere il pareggio del bilancio entro il 30 giugno 2021. In caso contrario, il club rossonero sarà squalificato per un anno dalle competizioni europee. L'ostacolo più difficoltoso è rappresentato dalla necessità di raggiungere, in tempi brevi, il break-even. In queste ore il Milan dovrà decidere se ricorrere o meno al Tas di Losanna, che a luglio aveva rinviato il caso alla Camera giudicante dell'Uefa dopo aver annullato l'esclusione dalle coppe.
CAMMINO TORTUOSO - All'orizzonte per il Milan si profila un percorso che richiederà notevoli sacrifici, nonostante l'assenza dei limiti di spesa. L'ultimo esercizio è stato chiuso dal club di via Aldo Rossi con un passivo di 126 milioni di euro (e anche la chiusura del bilancio 2018-2019 avrà un rosso notevole), ma nel frattempo sono stati già investiti 35 milioni di euro per Paquetà e nel 2019 dovranno essere versati 23 milioni nelle casse dell'Atalanta per il riscatto obbligatorio di Kessie, arrivato in prestito biennale nel 2017 per 5 milioni. Molto probabilmente il club si rivedrà con l'Uefa in primavera, ma per il Milan in questi due anni e mezzo sarà fondamentale aumentare i ricavi, fermi a 236 milioni di euro («più o meno come nel 2003», aveva ricordato qualche settimana fa Paolo Scaroni). Certo, la figuraccia di Atene non aiuta e il compito di Ivan Gazidis, il nuovo ad, si prospetta arduo.
Nel frattempo, quello di Rino Gattuso è ritrovare Higuain (a secco nelle gare più importanti, il riscatto a questo punto è in dubbio), conservare il quarto posto per tornare tra le grandi d'Europa e ridare smalto a un gruppo apparso stanco.
LA DISAVVENTURA - Questi due giorni sono stati nerissimi. Perché prima della sconfitta in casa dell'Olympiacos e della sentenza Uefa, c'è stata la disavventura vissuta da Paolo Scaroni, il presidente del Milan. Notizia che si è appresa soltanto ieri: giovedì, in pieno centro a Milano, a Scaroni è stata sottratta dal sedile posteriore dell'auto, malgrado la presenza dell'autista all'interno, una valigetta con dentro diecimila euro in contanti. L'autista ha provato a inseguire il malvivente, ma mentre correva una donna, probabilmente complice del ladro, è riuscita a bloccare la sua corsa ed è fuggita anche lei. I due sarebbero poi saliti su un bus in zona largo Augusto, a pochi passi dal Duomo. Proprio dentro il mezzo è stata trovata la valigetta abbandonata. I ladri avevano già portato via i soldi, lasciando, invece, oggetti personali e documenti all'interno. Poi, la sera è arrivata l'eliminazione dall'Europa League e ieri la sentenza Uefa. Insomma, 48 ore da incubo.