Pallotta gioca con le parole: «Acque calme, tutto a posto»

17/12/2018 13:07

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Acque calme, tutto a posto». L'annuncio su Sky, a vittoria incassata. Nessuna voce, basta WhatsApp. Da Boston, Pallotta non infierisce su Di Francesco. Che, però, rimane in bilico. Messaggio da oltreoceano, mediaticamente corretto e quindi ben mirato. Il testo è di facciata. Meglio non insistere con lo stillicidio: l'allenatore si gioca il posto in ogni partita. E, per sua ammissione, si sente in discussione dal 31 agosto, dalla sconfitta contro il Milan a San Siro (1° de 7 ko stagionali). Il presidente, come fece dopo la caduta del 23 settembre al Dall'Ara contro il Bologna, potrebbe ripetersi. «Sono disgustato» disse quel pomeriggio. Sarebbe comprensibile se, dopo aver visto la squadra sbandare contro il Genoa, ribadisse lo stesso concetto. Non è il caso.

GLI EX GIALLOROSSI - Gli ex Prandelli e Perinetti ce l'hanno con l'arbitro Di Bello e il Var Chiffi per il rigore negato a Pandev spinto in area, e vistosamente, da Florenzi. E soprattutto l'Olimpico ce l'ha con chi gestisce la Roma. Con il proprietario più che ogni altro e senza comunque risparmiare la dirigenza. Ma anche con il tecnico e con i giocatori. La delusione della piazza è nel comunicato della Sud e in quei numerosi striscioni appesi nella notte della vigilia in cui i tifosi chiedono a Pallotta di lasciare il club.

LE PRESENZE - E nelle presenze allo stadio: i paganti per la prima volta sotto i 10 mila (5.274). Meno di 30 mila spettatori in questo 11° match all'Olimpico (3 di Champions e 8 di campionato), contando i 23.854 abbonati: primato negativo stagionale. Oggi Monchi vola a Boston. E il ds deve spiegare al presidente che cosa non va a Trigoria. Dall'allenatore alla rosa, bisogna prendere di petto la situazione. Il problema non è Di Francesco che, magari durante la sosta (inizio 2019), può anche andar via. Contano gli investimenti. La Roma, indebolita già dall'estate 2017, va rinforzata. Per puntare al 4° posto.