09/12/2018 16:51
LA REPUBBLICA (V. EMILIANI) - Con notevole buon senso rispetto al predecessore Dario Franceschini che l’aveva annunciato ai quattro venti, il titolare dei Beni Culturali Alberto Bonisoli ha deciso che il biglietto d’ingresso al Pantheon non ci sarà. Come avevano chiesto ripetutamente Repubblica e le associazioni per la tutela. La sindaca Virginia Raggi esulta, anche se non risultano agli atti sue vistose polemiche sul ticket,ma semmai quelle del vice, Luca Bergamo. Mai una ggioia?
Concediamogliela. Tanto più che per lo Stadio di James Pallotta (più che mai suo, visto che ha comprato l’area dai Parnasi) a Tor di Valle la sindaca rischia un frontale sulla via del Mare. Come vedremo. Restiamo al Pantheon, il tempio di tutti gli dei, il monumento romano più conservato e più affascinante sopravvissuto ai millenni. Esso è, da sempre, il pezzo pregiato del centro di Roma, di quel quartiere. La Chiesa lo ha fatto suo intitolandolo a Santa Maria ad Martyres e il Vicariato ha sempre resistito all’idea di prevedere un biglietto d’ingresso (adesso come la mette con la decisione sbrigativa dell’inquilino del Viminale di imporre un ticket in tutte le chiese del Fondo Edilizio di Culto, a Roma oltre 60, dal Gesù ai SS Apostoli?).
Ma Franceschini era sempre "sul pezzo". Nel sito ufficiale del Ministero si leggeva che i visitatori (e i fedeli) del Pantheon erano balzati in pochi anni da 4 a 8 milioni (oh mamma!) e quindi anche un modesto biglietto di 2 euro avrebbe fruttato 16 milioni di euro. Solo che 8 milioni di utenti all’anno ne comporterebbero 22.000, cioè una Curva Sud e mezzo dell’Olimpico stipata ogni giorno in piazza del Pantheon. Pura allucinazione.
Tor di Valle. Sarebbe bello se la giunta 5S rinunciasse alla pazza idea di far realizzare il "suo" stadio a James Pallotta che ha venduto Alisson, Ruediger, Romagnoli, Benatia, Emerson Palmieri, Marquinos, Paredes, Nainggolan, Strottman, Pjanic, Salah, che super squadra. Ma se avesse avuto il suo Stadio... Già, però il Politecnico di Torino avverte: l’impianto paralizzerà il Gra, il Ponte dei Congressi è un palliativo e la ferrovia Roma-Ostia inadeguata. Dunque un impatto "catastrofico". Ma per la sindaca Raggi «è soltanto una prima bozza», un «parere consultivo». Insomma le competenze tecnico-scientifiche le gettiamo nel Fosso Vallerano che spesso straripa lì intorno. Già, poi ci sono i problemi geologici, idraulici, magari archeologici.