Stadio, il dossier all’esame della giunta

03/12/2018 15:06

IL MESSAGGERO (S. PIRAS) - Ieri allo stadio Olimpico il della Roma Mauro era piuttosto alterato mentre parlava fitto fitto con l’assessore allo Sport Daniele Frongia. La diplomazia e la pazienza giallorossa vanno scemando su una storia, quella dello stadio di , su cui i dirigenti della società sportiva credono si sia perso troppo tempo per colpa del Campidoglio che ha ritardato notevolmente l’iter. Per questo sperano che il giorno decisivo, per lo , sia stato fissato definitivamente per martedì. Quando Raggi convocherà tutti gli assessori competenti sul dossier: Luca Montuori per l’Urbanistica e Linda Meleo per la Mobilità. I trasporti infatti rimangono uno dei punti più deboli della controversa operazione calcistico-immobiliare.

 

I NODI  - Il parere del Politecnico di Torino intanto è arrivato a Palazzo Senatorio. Contiene tutti i nodi irrisolti del dossier . Criticità già evidenziate dalla conferenza dei servizi: il numero di corsie della Ostiense-via del Mare unificata, i lavori sui binari della Roma-Lido, che dovrebbe trasportare quasi metà dei tifosi fino allo stadio. Si prevede infatti un afflusso di circa 50 mila spettatori con i mezzi pubblici. Ma solo ieri, quando in occasione dello stop alle auto i mezzi pubblici erano stati potenziati, per il match Roma- erano state stimate 70 mila persone e per non mandare la città in tilt si è proceduto a modificare apposta l’orario della circolazione dei mezzi nell’ordinanza della domenica ecologica. Il rischio di congestione del traffico c’è già, insomma. Tuttavia, le prescrizioni sulla mobilità a rimangono il nodo più complicato da sciogliere: tra una versione e l’altra del progetto, infatti, sono state tagliate anche le opere pubbliche legate ai trasporti, come – su tutti – il ponte di Traiano. Mancano ancora, però, i risultati della due diligence chiesta dalla prima cittadina all’indomani dell’arresto di Luca . Per la convenzione, e poi per la variante urbanistica, i tempi non sono ancora maturi: il passaggio in aula è previsto (salvo accelerazioni) in primavera. E la tenuta del gruppo pentastellato non è così scontata.