04/01/2019 14:07
LA REPUBBLICA (S. FIORI) - Affidarsi a un mental coach? Quella di Patrick Schick è «la decisione migliore». I complimenti all’attaccante giallorosso arrivano da Sandro Corapi, miglior sport coach del 2018 per l’Associazione Italiana Coach e docente al Master di Psicologia dello Sport e Coaching Motivazionale dell’Università di Cassino.
Come si spiega i problemi di rendimento avuti finora da Schick?
«Il campo è solo la punta dell’iceberg, ma possono esistere altre componenti come i problemi d’ambientamento, la padronanza della lingua, la paura costante di tornare a sbagliare anche un minuto dopo aver segnato».
Il discorso dell’impiego tattico può incidere a livello mentale?
«Essere utilizzato in una posizione non congeniale porta il calciatore fuori dalla propria comfort zone. Il rischio è di perdere certezze e serve qualcuno che lo aiuti a ritrovarle.
I tifosi devono aspettarsi miglioramenti immediati?
«Dipende dalla bravura del mental coach e dalla fiducia da parte del ragazzo. Intanto complimenti a Schick per aver preso questa decisione. Ma lasciatemi esprimere il rammarico per la poca sensibilità che, a livello dirigenziale, esiste ancora su questo tema».
Si spieghi meglio.
«I dirigenti avrebbero l’obbligo etico-morale di aiutare un proprio giocatore in difficoltà. Bisognerebbe parlare col ragazzo, capire le sue problematiche e proporgli una chiacchierata con un professionista».