18/01/2019 13:06
Al Torino ha segnato già lo scorso anno, una punizione decisiva per il risultato e per la considerazione. (…) Quel gol, il secondo in giallorosso, gli permise di fare ancora più breccia nel cuore dei tifosi, breccia che poi è diventato uno squarcio in questa stagione, con la rete (e la relativa esultanza) nel derby con la Lazio. (…).«Ma l’importante domani sarà vincere – dice il terzino serbo – In un modo o nell’altro ci servono i tre punti, su questo non si discute. Se poi dovessi fare anche gol sarei ovviamente contentissimo (…)». Un leader nato, anche se a lui quell’immagine lì non è che piaccia così tanto. «Quando sono arrivato sono stato accolto molto bene, mi vengono in mente De Rossi, Dzeko. Io sono quello che sono, dentro lo spogliatoio e in campo. Ho un carattere un po’ strano, ma mi piace combattere con gli altri della mia età per dimostrare chi ancora siamo. Mi sento un giocatore importante, questo sì». Uno di quelli che deve riportare la Roma il prima possibile nelle posizioni che le competono. «Il gruppo c’è e in questo momento stiamo anche bene – continua il serbo – La classifica è migliorata rispetto ad un mese fa, ma dobbiamo continuare a vincere le partite che vanno vinte. Intendo dire le gare alla nostra portata, ma anche gli scontri diretti. In questo modo arriveremo al nostro obiettivo, perché le potenzialità per stare lassù ce le abbiamo. E lì deve stare la Roma». Tra l’altro, proprio Kolarov potrebbe essere una delle soluzioni interne a cui Di Francesco intende rivolgersi nel caso in cui non arrivi nessuno al posto di Juan Jesus. Il brasiliano anche ieri ha rinviato la visita con il professor Pier Paolo Mariani, potrebbe andare a Villa Stuart oggi per farsi visitare e capire bene i tempi di recupero (che ballano tra uno e due mesi). (…).
(gasport)