20/01/2019 16:40
IL TEMPO (E. MENGHI) - Funambolico. Zaniolo sa fare solo gol bellissimi, da standing ovation: un pallonetto da numero 10 navigato contro il Sassuolo, un sinistro sotto il sette contro il Torino che trasmette spensieratezza, forza e voglia di un ragazzino prodigio. Il secondo gol consecutivo in campionato all' Olimpico, quello che lo rende il giovane più decisivo della Serie A. "Niente di più magico... Grande vittoria", ha esultato il 19enne sui social network, ma la magia l'ha fatta lui segnando un eurogol davanti al ct Mancini, in tribuna a godersi il futuro del calcio italiano. II pallone sporco di Fazio è stato trasformato in oro dal baby che all'Inter rimpiangono, una «skill» da vedere e rivedere: sinistro respinto da Sirigu, Zaniolo è col sedere a terra ma la palla torna da lui, che la stoppa col destro spalle alla porta e con l'altro piede riprova il tiro, piazzandolo sotto la traversa. Tutto in 5 secondi. "Nel gol di Nicolò -dice Di Francesco - c'è caparbietà, forza fisica. Lui parte da una grande fase difensiva, è da lì che nasce la sua grande partita. Rompe gli equilibri e non so quanti palloni abbia recuperato nella metà campo avversaria. Ma ne parlate già tanto voi, lui deve continuare a lavorare e stare zitto: come si allena gioca".
Dal campo non lo toglie più nessuno, anti l'allenatore sta riflettendo su un nuovo ruolo da cucirgli addosso, vista l'emergenza in attacco: "Per me può fare anche l'esterno, seppur con caratteristiche differenti". Zaniolo è già in vetrina, la Roma non può più nascondere il suo talento e proverà a blindarlo con un contratto «vero», da circa un milione e mezzo a stagione, una volta chiusa la finestra invernale di mercato su cui è ora concentrato Monchi: «Io non penso ora come ora al rinnovo. A centrocampo siamo giovani e vogliamo crescere con questa maglia», aveva assicurato il trequartista prima del gol-gioiello al Torino. Dopo, invece, non ha aperto bocca, perché mentre il mondo parla del baby fenomeno romanista a Trigoria cercano di tappargli le orecchie e lasciarlo
Ai microfoni si è presentato l'altro giovane azzurro che si sta prendendo il centrocampo giallorosso, Pellegrini, a cui proprio Zaniolo ha sfilato il posto sulla trequarti: "E' stata una vittoria da grande squadra. Nella prima parte della stagione non le rimontavamo partite del genere, ho visto la cattiveria nei mie compagni e neanche per un secondo ho pensato di non vincerla. Inizialmente la posizione nuova era il trequartista e non il mediano, sono comunque contento di quello che facciamo tutti, al di là del ruolo. E' normale che mi piace più giocare in avanti, dove posso svariare, ma la squadra ha bisogno di me più indietro ora". Anche se ha giocato qualche metro più lontano dalla porta, è riuscito a confezionare l'assist per El Shaarawy, sempre più capocannoniere della squadra con 6 gol: "Sono entrato a freddo, non avevo proprio 90' nelle gambe e avevo anche qualche crampo ma - confida il Faraone - con l'aiuto della squadra abbiamo portato a casa i 3 punti. Grande prestazione e grande cuore, abbiamo mandato un messaggio per la Champions".