11/02/2019 14:12
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Capitano, allenatore, collante tra campo e tifoseria. Tutto raccolto in Daniele De Rossi, punto di riferimento di una Roma che resta aggrappata con le unghie alla corsa per il quarto posto, mentre prepara il ritorno in Champions.
Oggi il numero 16 siederà accanto a Di Francesco, nella conferenza stampa di presentazione della sfida di domani sera contro il Porto (andata degli ottavi di finale), trasformandosi in uno scudo protettivo. Protezione da cosa? Dai malumori della parte più calda dei sostenitori giallorossi, in aperta contestazione con Kolarov (e non solo), perché solamente la voce di Daniele può alzarsi per dire la sua, catalizzando su di sé l’attenzione dell’ambiente, spostandola da altri, nel tentativo di ricompattare tutti in un momento così delicato della stagione.
Di Francesco, in maniera dichiarata, lo considera la sua emanazione in campo e nello spogliatoio, i compagni di squadra a lui si appoggiano come punto di riferimento incrollabile, i tifosi lo esaltano quale unico simbolo in cui riconoscersi. Tutto sulle spalle di De Rossi (di nuovo titolare anche in Europa), in scadenza contrattuale nel prossimo giugno, e già con la testa proiettato a ricoprire più ruoli, come già fa, e non da oggi. Ma oggi in particolare e sempre più consapevolmente, con una maturità che ha conquistato col passare degli anni. Il rinnovo del suo legame con la Roma non è ovviamente legato solamente a una firma su dei fogli di carta (che nessuno vuole negargli dentro Trigoria), ma alla sempre maggiore consapevolezza di essere ormai più che un giocatore, già dirigente-manager, con un piede oltre il campo di gioco.
Farà da schermo oggi, Daniele, lavora sul campo Eusebio, concentrato nello studiare la formazione migliore da mandare in campo domani sera. Contro il Porto tornerà Manolas, che si è allenato regolarmente con i compagni, mentre Olsen e Schick non riescono a recuperare. Sarà la seconda gara per Mirante – a meno che Olsen non riesca a recuperare in extremis – tra i pali in Champions, dopo l’esordio a Plzen nel girone di qualificazione alla fase finale. La Roma era già qualificata agli ottavi e il tecnico regalò al secondo portiere la gioia della prima tra i grandi d’Europa. In quella occasione si registrò la prima in Champions, con la maglia giallorossa, per Pastore, che adesso non sembra neanche rientrare nelle rotazioni, visto l’esplosione di Zaniolo ad alti livelli. «Credi sempre nei tuoi sogni», la frase postata da Nicolò sotto una foto di confronto su Instagram tra quando era bambino e adesso. Allerta sul fronte dell’ordine pubblico per l’arrivo di 4mila tifosi del Porto. I rapporti tra le parti non sono critici, ma l’organizzazione di un evento che porterà all’Olimpico quasi 50mila spettatori, impone un’attenzione importante che si sta valutando in queste ore.