19/02/2019 14:55
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Non è soddisfatto e lo dice apertamente. In questo freddo lunedì per la Roma di buono c’è il risultato e poco altro. Di Francesco si tiene stretti i tre punti e, con sincerità, evidenzia tutto quello che non gli è piaciuto. “Nel primo tempo non c’eravamo proprio in campo - attacca l’abruzzese - abbiamo commesso tanti errori tecnici e loro ci hanno messo in difficoltà. Andavano al doppio, sembrava che noi non avessimo voglia, con la testa non stavamo bene dentro la partita. Eravamo poco lucidi, calciamo dalla distanza quando non serviva, sbagliavamo tanti passaggi avremmo meritato di stare sotto a fine primo tempo: è una grande verità. Ogni tanto capitano queste vittorie che sono quelle che non mi piacciono, ma spesso si dice che sono i successi delle grandi squadre. In altre occasioni avremmo meritato qualcosa in più e non abbiamo vinto”. Il primo tempo a un certo punto è diventato un monologo rossoblù. “ Abbiamo perso duelli fisici in tutti settori, dobbiamo dar merito anche al Bologna che ha prevalso su di noi. Mi aspettavo che Zaniolo potesse dare più fastidio a Dijks, ho cambiato di proposito il modulo e nel secondo tempo siamo stati più bravi ad andarli a prendere e più ordinati tatticamente. Se guardiamo al lato positivo della medaglia, nella ripresa si è vista un’altra Roma”.
Secondo Di Francesco il calo è dovuto alle tossine della Champions, nonostante dalla gara col Porto erano passati sei giorni. “Avevamo speso tanto e abbiamo pagato il fatto di non aver cambiato tanti uomini da una partita all’altra, per questo quando posso faccio più turnover”. Ma gli indisponibili ieri erano solo tre, perché allora ha confermato nove undicesimi della formazione? “È stata una scelta - spiega - non ho la palla di vetro ma mi aspettavo di più. All’intervallo ne avrei dovuti cambiare molti”. Sulla rinuncia a De Rossi: “Dopo ogni allenamento con lui c’è un punto interrogativo, magari il giorno dopo deve fermarsi. Pian piano lo stiamo mettendo dentro, sapevo che mi sarebbe servito a un certo punto della partita, ma credo siamo migliorati al di là di lui grazie al cambio di assetto tattico. Dicevano che col 4-3-3 avevamo risolto i problemi, invece stavolta l’abbiamo vinta passando al 4-2-3-1: conta molto l’aspetto mentale”. La corsa alla Champions continua. “Il Milan ha fatto un gran risultato a Bergamo, ha dato un segnale importante. Noi non dovevamo perdere la scia e siamo stati bravi a vincere, meno nella prestazione: ci accontentiamo dei tre punti”. Gran parte dei meriti vanno ad Olsen, “che ultimamente non è stato brillante invece stavolta è stato tra i migliori”. Lo svedese incassa i complimenti e sorride: “Sono felice - dice il portiere - di aver dato il mio contributo. Anche all’andata avevamo visto che il Bologna è ina squadra molto fisica e co aspettavamo di soffrire. Ma non è questa la vera Roma, abbiamo concesso troppo e vanno migliorate diverse cose”.
Complimenti agli avversari anche da Fazio. “Loro hanno fatto una grande partita - riconosce il difensore - noi abbiamo giocato da squadra matura. Dovevamo vincere perché puntiamo alla Champions, la corsa è ancora lunga e in chiave quarto posto è stata una buona giornata per noi”. Idem per le milanesi: la corsa potrebbe diventare a tre. Ma per due posti.