06/02/2019 13:47
IL MESSAGGERO (S. PIRAS) - Hanno ripercorso tutto l'iter del progetto nella riunione notturna di ieri. Ma nonostante la pubblicazione del parere del Politecnico («e non è un parere positivo» ringhiano i consiglieri contrari) il malessere rimane. «Perché è stata aperta la conferenza dei servizi?», ha rimpianto più di uno. Ma è tardi per chiederselo, ora la maggioranza grillina deve fare i conti con un progetto che «aggrava», come ha detto Bruno Dalla Chiara, «appesantisce» il quadrante di Tor di Valle. Ieri sera si è andati alla conta e i consiglieri M5S hanno votato la fiducia alla sindaca più che allo stadio. Sono dei sì travestiti da atti di fede sul«tempio giallorosso», come lo ha definito la sacerdotessa Raggi.
L'INCHIESTA - «No, c'è un'inchiesta della magistratura su quel progetto, aspettiamo di sentire cosa dicono i giudici oltre ai professori di Torino», taglia corto il presidente della Commissione Bilancio Marco Terranova che ieri ha disertato la riunione. «Abbiamo bisogno di capire, di leggere il parere», ha detto invece Gemma Guerrini che non si è tuffata a leggere le cinquanta pagine torinesi appena sono state pubblicate. C'è il terrore di leggerle. Come c'era il terrore di partecipare alla commissione Trasparenza: «I dubbi dell'opposizione sono condivisibili», racconta preoccupata un'eletta pentastellata. Agnese Catini è contraria, Alessandra Agnello pure. E così finisce che solo in quattro rilanciano il ritornello Lo stadio si fa. Tutti gli altri guardano altrove, parlano di Carnevale pur di non ammettere che lo stadio va avanti anche senza di loro a cui viene servito il contentino: il consiglio straordinario sullo stadio il 21 febbraio.
E così mentre nella Sala della Protomoteca si impone l'imperativo categorico di Virginia Raggi, «Lo stadio si fa», fuori il mondo continua a girare alla romana, con la comunicazione del solito disservizio di Atac. La mobilità catastrofica su cui mette in guardia il Politecnico appare in un tweet che per ironia della sorte arriva dai territori che, anche senza stadio si ingolfano quotidianamente: «Ferrovia Roma -Lido servizio rallentato direzione Porta San Paolo per soccorso a passeggero bordo treno presso stazione Magliana». Ed è per questo che in prima fila ad ascoltare la prima cittadina fra il pubblico non c'è la maggioranza al completo e nemmeno la giunta.
I FEDELISSIMI - Ci sono solo i fedelissimi di Raggi, e tra questi solo i convintissimi: Francesco Ardu, Pietro Calabrese e l'assessore allo Sport Daniele Frongia. Assenti Linda Meleo e Margherita Gatta. Sul progetto di Tor di Valle parla la sindaca, questo è il leit motiv. Ieri ci ha pensato il vicesindaco Luca Bergamo a prendere sottobraccio e a portare via Luca Montuori lontano dai taccuini. «Avete già avuto un profluvio di dichiarazioni sullo stadio... », ha balbettato il delegato all'Urbanistica dimentico del fatto che su quello stadio è saltata la poltrona del suo predecessore Paolo Berdini, che c'è un'inchiesta aperta e una variante tutta da disegnare sopra una mappa che si colora di rosso catastrofico (copyright del Politecnico di Torino).