18/02/2019 13:13
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - E’ strano parlare di riposo quando ci si riferisce a un ragazzotto di nemmeno 20 anni. Perché a quell’età devi avere (e ce l’hai) la forza di reggere lo sforzo, la serie sostenuta di partite una dietro l’altra. Una ogni tre/quattro giorni. Se la sbagli, non è perché sei stanco, ma la sbagli e basta. Eppure stavolta, per Nicolò Zaniolo, Di Francesco aveva pensato a un turno di riposo, perché nell’ultimo periodo aveva giocato davvero tanto, sempre a mille, subendo anche qualche responsabilità e pressione di troppo: l’ultima, il tampinamento delle Iene, che lo hanno pizzicato con la mamma Francesca, con la quale litiga - in tv - per via del Grande Fratello. Lei si è mezzo proposta, lui non vuole: «Basta che dici di no».
LE IENE Nella stessa ’intervista', Nicolò ha ribadito di non sentirsi Totti ma che il Capitano gli ha detto «di rimanere con i piedi per terra perché il bello deve ancora venire. Che ho già fatto ,ma tanto devo ancora fare». Con il Bologna doveva stare in panchina, invece, niente. Un altro sforzo e sempre da esterno alto, il ruolo che per ora sta occupando per mancanza di avversari, ma che male addosso non gli si cuce, sarà perché in questo periodo gli va bene tutto, è toccato dalla magia oltreché dal talento. Rieccolo all’Olimpico, lac asa dei (sui) gol. Zaniolo fino a ora ha realizzato cinque reti, tre in campionato e due in Champions League e tutti all’Olimpico, sempre più stadio dei sogni, dove il 2 dicembre scorso ha vestito per la prima volta in campionato la maglia da titolare casalinga(Roma-Inter).
L’APPELLO Zaniolo sembra reggere bene le pressioni, gli sbalzi di umore della piazza. I tifosi lo coccolano, capiscono il talento, gli danno amore e non chiedono niente. Ma di lui parlano tanti ma per certi versi è anche normale, ex allenatori, quelli che lo hanno visto in fasce, chi gli ha dato il primo biberon, chi la prima playstation, etc etc. C’è la fila. Ma alla fine, l’Inter lo ha lasciato andare, Mancini lo ha convocato e Di Francesco lo sta facendo giocare. Ed è il primo a proteggerlo, per possibile. «Faccio un appello: fatelo rimanere sereno. Non deve avere troppe responsabilità. La 10? Gli sta benissimo la 22 in questo momento con queste prestazioni. Dobbiamo essere bravi noi e l’ambiente a farlo crescere. E’ un giocatore di grande prospettiva ma che deve ancora dimostrare tante cose». Ecco.