09/03/2019 14:14
(…). Sbarcato poco dopo le 10 a Ciampino, Ranieri si è recato nella sua elegante casa di viale Buozzi per poi andare appunto nel centro sportivo per firmare il contratto, che lo legherà al club fino a giugno per un ingaggio di circa un milione e – senza porre limiti alla provvidenza di un rinnovo – anche la promessa di entrare nello staff dirigenziale. Dopo aver salutato i volti vecchi e nuovi di Trigoria, ovvio però che l’attenzione si sia spostata sul primo discorso alla squadra, a cui ha dato «piena fiducia» sul piano della qualità, ma chiesto «senso di appartenenza». «Tornare a Roma per me significa tanto, tutto. (…). Quando ho saputo che potevo essere io l’allenatore non ho dormito. Era da tanto che non mi succedeva, per cui è un buon segno. (…).Ora però ai giocatori chiederò in queste ultime 12 partite di dare il meglio di loro, di aiutarsi ad essere squadra, di sentire la Roma, di dare tutto loro stessi perché solo così io sarò appagato. Il primo aspetto da valutare è sicuramente l’aspetto psicologico, Dopo due k.o. consecutivi e l’uscita dalla Champions i ragazzi saranno sicuramente abbattuti. Ma questo ormai è passato e devono saper reagire da uomini. Noi siamo dei fortunati, pagheremmo per stare nella Roma, e dobbiamo fare di tutto proprio per questo motivo. È logico che i tifosi siano insoddisfatti quando la squadra non gioca bene e perde, ma se vedono la squadra che lotta e si impegna, e poi magari l’arbitro non ti dà un rigore e neanche vuole andarlo a rivedere al Var, sanno apprezzare. (…)». A Trigoria sono tanti a sottolineare che, pur essendo stato lui a stabilire il contatto, Ranieri è il primo tecnico non «vidimato» (anche se non certo ostacolato) da Franco Baldini. Troppo poco per dire che i tempi sono cambiati, ma abbastanza per sottolineare il maggiore coinvolgimento di Totti, a cui il club ha fatto fare un comunicato sul tecnico. «Claudio non è solo un tifoso della Roma, ma è uno degli allenatori più esperti nel mondo del calcio. Ora abbiamo bisogno di mani del genere, in grado di guidarci tra le prime 4 per rigiocare la Champions. (…)». Il sigillo di Pallotta non poteva mancare. «L’obiettivo che abbiamo è la qualificazione in Champions – ha detto il presidente, su cui vengono smentite le voci di un litigio con Di Francesco – e abbiamo deciso di chiamare un allenatore che conosca il club, comprenda l’ambiente e sia in grado di motivare i giocatori. (…)».
(gasport)