02/03/2019 13:56
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - «Testa e cuore». Un refrain, utilizzato da Di Francesco, che fu la fortuna di Valon Behrami il 19 marzo 2008, in un derby vinto dalla Lazio per 3-2 con gol dello svizzero al 92'. Questa sera a Eusebio andrebbe bene vincerlo anche così. La Roma, reduce da una striscia positiva di 6 vittorie e 2 pareggi, non può fermarsi. Il tecnico - che in un secondo momento precisa: «Grande cuore, ma solo quello non basta, serve anche la testa» - ne è consapevole ma prova a smarcarsi dalla pressione: «Obbligo di vincere? Entrambe lo hanno, non solo noi. È un derby molto sentito: da parte nostra non vogliamo allontanarci dalla zona Champions mentre la Lazio vuole accorciare le distanze». Non capita tutte le stagioni di avere in panchina in una stracittadina due allenatori che hanno vestito le maglie di Roma e Lazio. Se i ricordi da calciatore sorridono poco a Eusebio - «Ne ho persi 4 di fila» - da allenatore è tutta un'altra storia. Due successi e un pareggio, utilizzando ogni volta un modulo diverso: 4-3-3, 4-2-3-1 e 3-4-2-1. Ieri, a domanda diretta, ha preferito però non regalare indicazioni: «Fermarci al sistema di gioco è riduttivo perché abbiamo fatto tantissime partite con il 4-2-3-1 e abbiamo ottenuto risultati importanti - insiste Di Francesco - Il 4-3-3, che potrebbe essere il sistema di gioco del derby, è un sistema che conosciamo ma che a volte ci ha tolto qualcosina. Non posso dire che uno è meglio dell'altro, non riesco a dirlo io da allenatore. Ogni partita lo posso anche modificare a partita in corso». Copione simile per De Rossi: «Non so ancora se giocherà ma la gara più importante tra Lazio e Porto è il derby perché arriva prima. Non possiamo ragionare guardando troppo avanti. Ad oggi Daniele sta bene, è migliorato tantissimo, potrebbe anche giocarle entrambe le partite o una solamente».
LA PROMESSA - Mischia le carte, provando a non regalare certezze a Inzaghi che ha affrontato in campo (singolare che Simone, attaccante, non abbia mai segnato in un derby mentre Eusebio, centrocampista, sì: nel 3-3 del 29 novembre del 1998) e ora se lo ritrova da un anno e mezzo avversario in panchina: «Troveremo di fronte un avversario molto abile nelle transizioni. Sarà una partita difficile come sempre lo sono i derby e contro una squadra che ha tante qualità. Uno come Correa quando è in giornata ti può mettere in difficoltà». Da veterano del della stracittadina, può capire l'emozione del debuttante Zaniolo: «Sarà uno dei protagonisti e ci aspettiamo da lui sempre qualcosa di importante, però lasciamolo tranquillo. Ho parlato poco di derby con lui, non vado a caricare ulteriormente questa gara anche perché ci hanno pensato i compagni nello spogliatoio. Lui deve stare sempre concentrato, determinato, cattivo come fa in allenamento». Prima di salutare, una promessa: «Veniamo da una buona settimana di lavoro e dal punto di vista mentale vogliono tutti partecipare a questo match unico per tutti. Garantisco ai nostri tifosi impegno e grande passione».