22/03/2019 12:48
LEGGO. - «Nessuna tangente, sono compensi professionali»: questa la spiegazione fornita da Camillo Mezzocapo al gip durante il suo interrogatorio. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di corruzione nell'inchiesta sullo stadio della Roma. Oltre a Mezzocapo il gip nella giornata di ieri ha ascoltato anche colui che sarebbe il suo socio: l' ormai ex presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito. Che, però, non ha risposto alle domande: il giorno dopo il suo arresto, De Vito ha preferito il silenzio di fronte ai quesiti del giudice per le indagini preliminari, durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere romano di Regina Coeli. Quella di avvalersi della facoltà di non rispondere però sarebbe stata una richiesta fatta a De Vito dal suo nuovo avvocato difensore, Angelo Di Lorenzo: stando alle parole del suo difensore, sarebbe stato il legale a chiedere a De Vito «di avvalersi della facoltà di non rispondere per darmi il tempo di organizzare la difesa e di chiedere che sia ascoltato in un secondo momento».
Lo stesso De Vito però sembra sicuro di sé e della sua innocenza: «Chiarirò tutto. Sono sereno anche se molto dispiaciuto per quanto sta succedendo», le parole dell'ex esponente del Movimento 5 Stelle al suo avvocato, al termine dell'interrogatorio di garanzia. «Sono assolutamente estraneo alla vicenda, non ha mai preso soldi ne mi mai stati promessi»: queste le parole dette davanti al gip dall'imprenditore Gian Luca Bardelli, finito agli arresti domiciliari.