12/03/2019 12:16
LEGGO (L. CARBONI) - Non muri difensivi, ma un muro di mattoni. Grégoire Defrel, 27enne attaccante della Sampdoria in prestito dalla Roma, stavolta non è riuscito a saltare l'ostacolo: a bordo della sua Mercedes infatti il calciatore francese si è andato a schiantare contro un muro, come conclusione di una notte brava a Genova. Secondo una prima ricostruzione, intorno alle 3 della scorsa notte il bomber blucerchiato avrebbe cercato di sfuggire all'alt di una pattuglia della polizia stradale, ma la sua fuga è durata ben poco. Il numero 92 della Samp infatti ha concluso la sua corsa contro alcune auto in sosta su corso Europa e poi contro un muro. Gli agenti della Polizia hanno immediatamente sottoposto il calciatore all'alcol test, che ha rivelato come Defrel si trovasse al volante della sua sportiva con un tasso alcolemico sopra il limite massimo consentito dalla legge: l'attaccante aveva un tasso alcolico pari a 1g/l. Il doppio del consentito dalla legge. Per questo i poliziotti hanno ritirato la patente all'attaccante, cui hanno anche contestato l'omesso controllo del veicolo. La sua Mercedes C 63 Amg coupé è andata distrutta, ma per fortuna il numero 27 doriano è uscito incolume dallo schianto.
La stessa società blucerchiata dovrebbe comminare una salatissima multa al suo tesserato, seguendo quanto stabilito dal codice comportamentale interno della squadra del presidente Massimo Ferrero. La stessa Sampdoria però smentisce che Grégoire Defrel sia scappato per cercare di evitare l'etilometro: «In merito a quanto accaduto nella notte al calciatore Grégoire Defrel, - si legge nella nota ufficiale del club - i dirigenti dell'U.C. Sampdoria hanno verificato con la questura di Genova e con il proprio tesserato che non c'è stato alcun inseguimento dopo un mancato alt a un posto di blocco». Nel comunicato blucerchiato poi si evidenzia come «la polizia è intervenuta in seguito all'incidente stradale in corso Europa, quindi è entrata in azione anche la polizia municipale. Defrel - si chiude la nota - non si è sottratto ad alcun controllo, ha anzi collaborato e ha dato la propria disponibilità per i rilievi e per la verbalizzazione dell'accaduto. Qualsiasi ulteriore ricostruzione dei fatti è dunque da ritenersi priva di ogni fondamento».