29/03/2019 12:30
IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Per ora la strategia è: prender tempo. Sulla variante urbanistica, che a detta di diversi esponenti M5S «a questo punto slitterà a dopo l’estate, anche perché prima dovrà terminare la nuova due diligence appena chiesta da Raggi, poi servirà un passaggio negli uffici, poi nei municipi...». E si prende tempo anche sulla delibera di segno opposto, quella per annullare il «pubblico interesse» di Tor di Valle, già approvata dalla Commissione Urbanistica del IX Municipio, con il voto favorevole del M5S. La presidente dell’Urbanistica comunale, Donatella Iorio, forse temendo che la fronda si allarghi al Campidoglio, ieri ha chiesto una «proroga in attesa di ricevere i pareri di tutti gli uffici». Raggi oggi parlerà in Aula, per la prima volta dopo l’arresto di De Vito. Ieri il presidente in pectore dell’Assemblea capitolina, il grillino Enrico Stefàno, si è detto ottimista, sui tempi, anche per non dare la sensazione dell’impasse: «Su tutti gli atti ci sarà un approfondimento giuridico per fugare i dubbi; se l’esito sarà positivo avremo il dovere di andare avanti e i tempi sono quelli definiti precedentemente». Diversi consiglieri stellati, in realtà, hanno già il piede pigiato sul freno. E premono, si diceva, per un rinvio a dopo l’estate.
«NESSUNA PENALE» Va fugata una volta per tutte la psicosi delle penali, insomma i risarcimenti milionari minacciati dai privati se l’operazione saltasse. C’è chi sta consultando esperti privati di diritto amministrativo, chi ha chiesto informalmente ai legali dell’Avvocatura capitolina. «Fin qui - confida un consigliere comprensibilmente sollevato - ci hanno detto tutti che prima della variante non si rischia nulla».