Pastore, il polpaccio misterioso e l'annata piena di risentimenti

06/03/2019 13:20

IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - Come se il momento delicato che sta attraversando la Roma non bastasse a scaldare gli animi, da ieri è spuntato il caso Pastore. L'argentino, reduce da un derby incandescente durante il quale prima di essere chiamato in causa ha rivolto un gesto poco elegante verso la panchina, non è stato convocato per la sfida di Champions contro il Porto. Il perché? Le fonti ufficiali fanno sapere che il centrocampista ha avuto l'ennesima ricaduta al polpaccio sinistro diagnosticata lunedì sera dopo alcuni esami strumentali. Ed è per questo che non solo non ha partecipato alla rifinitura di ieri mattina, ma assisterà all'ottavo di finale seduto sul divano di casa. Il gesto, che ha innervosito Di Francesco, è il risultato di frustrazione e risentimento accumulati durante la stagione in cui non è riuscito a dare il meglio di se proprio a causa di quel polpaccio, giunto alla quarta lesione e che lo ha fatto stare in infermeria per circa due mesi.

 
IL POST - Poco dopo la comunicazione della notizia della mancata convocazione, la moglie dell'argentino Chiara Picone ha postato su Instagram una foto del marito con in braccio il figlioletto. Nulla di strano se non fosse che la didascalia allegata recita: «Mi auguro che sia come te che hai l' anima pura. Educato, paziente, sempre gentile e generoso con tutti. Sei un signore nella vita, professionale e onesto. Vivi per la tua famiglia e noi viviamo per te, chi ti conosce sa di cosa sto parlando». È la seconda volta in pochi giorni che la moglie di Pastore prende le difese del centrocampista: nelle scorse settimane oltre alle critiche dei tifosi, l'ex ds romanista e suo scopritore lo ha definito «imbarazzante». Chiara non ci ha pensato due volte e ha reagito: «Sul cadavere dei leoni festeggiano i cani. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani». Impossibile dire a chi fosse riferito il messaggio, ma è che certo la signora Pastore ha molto cuore le sorti di suo marito.