09/03/2019 14:03
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Che non sarebbe stato semplice lo immaginava, che fosse da subito così complicato, forse no. Claudio Ranieri ha cominciato a lavorare ieri a Trigoria con una squadra dimezzata, costretto ad avviare la sua avventura romanista in piena emergenza. In totale sono ben 8 gli assenti, tra infortuni e squalifiche, situazione che complica le prove di 4-4-2, modulo che il tecnico predilige. Il mister testaccino dovrà adeguarsi alla situazione in cui è stato improvvisamente catapultato, non pensando di poter stravolgere tutto per imporre il suo calcio. Stravolta è già la rosa che avrà a disposizione. Le tegole sulla testa di una Roma che si prepara ad affrontare le ultime dodici partite di campionato — a cominciare da quella di lunedì sera all’Olimpico — non smettono di cadere pesanti, ultima quella di Manolas. Il greco dovrà stare infatti fermo per tre settimane a causa di una lesione al soleo del polpaccio destro. Vista la quantità di gol incassati dai giallorossi, l’assenza del difensore è uno shock pesantissimo da digerire, al quale si somma l’assenza per squalifica di Fazio, con l’unica coppia proponibile — almeno lunedì — formata da Marcano e Juan Jesus.
Squalificati anche Kolarov e Dzeko, con Santon e Schick che dovranno sostituirli contro l’Empoli. La tegola precipitata sulla testa di Manolas, è la stessa che ha colpito De Rossi: anche il capitano deve fare i conti con una lesione al soleo del polpaccio destro e anche per lui si parla di tre settimane di stop. Alla lista dei caduti sul campo del Porto, va aggiunto Lorenzo Pellegrini che la lesione l’ha riportata al bicipite femorale destro. Un’autentica ecatombe, che ha trasformato ieri Villa Stuart in una succursale affollata di Trigoria (anche Ranieri ha svolto lì le visite mediche di routine prima di firmare il contratto). Ai freschi ko, si sommano i già noti indisponibili, vedi Ünder e Pastore, per un totale, come detto, tra infortuni e squalifiche, di otto defezioni. «Ci giochiamo il futuro in 12 giornate, abbiamo la possibilità di tornare in Champions — le prime parole da romanista di Ranieri a Roma Tv — i ragazzi sono sensibili, alcuni potrebbero non essere abituati. Stiamogli vicino, incoraggiamoli soprattutto nei momenti difficili. Io sono cambiato, ma se sono alla Roma vuol dire che mi sono aggiornato e non mi abbandona la voglia di migliorarmi. Per me tornare a Roma significa tutto, sono sempre stato tifoso e la notte prima di arrivare, non ho dormito». Insieme all’aiuto di Totti e De Rossi, l’ex tecnico del Fulham (che prenderà un milione di euro, più bonus, senza assicurazioni per la prossima stagione) è tornato al suo primo amore e lunedì sera saluterà di nuovo la tifoseria, che per il momento sta lasciando semi-vuoto lo stadio Olimpico per la gara con l’Empoli. L’entusiasmo non è certo alle stelle e la rivoluzione in casa Roma — tra nuovo allenatore e l’addio di Monchi (al suo posto Massara) — crea un senso di precarietà e preoccupazione dilaganti.