18/04/2019 12:57
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - «Non so ancora dove andrò l’anno prossimo. Una cosa è certa: sarò in una squadra che ha un progetto che mi convince». Parole, quelle rilasciate da Antonio Conte, ospite di ‘E poi c’è Cattelan’ in onda stasera ( 21,15 su Sky) che si vanno ad incastrare in un contesto dove il domino tanto atteso degli allenatori in serie A rischia di essere meno radicale di quanto si pensava. Soprattutto se Agnelli e Allegri dovessero dare seguito ai propositi post-Ajax di restare insieme ancora un anno alla Juve. Con la panchina del Real occupata in corsa da Zidane, per il tecnico salentino rimarrebbero le due milanesi (soprattutto l’Inter), il Bayern Monaco e... la Roma. Il problema, come ribadito in tv, è convincerlo. Non tanto con l’ingaggio, certamente importante, quanto con il progetto. La palla passa dunque a Pallotta che tempo fa, congedandosi da Monchi, dichiarò di esser rimasto deluso perché l’ex ds non lo aveva accontentato, avendo richiesto «preparatori e tecnico di primo livello». Ora ha la possibilità di agire in prima persona. O appoggiarsi a dirigenti (Petrachi) che sarebbero il passe-partout ideale per arrivarci. Basta convincerlo: impresa non facile. Per questo motivo, rimane vivo il pressing su Sarri. Intanto Massara è rientrato da Boston. A fine stagione Totti diventerà responsabile tecnico. Non direttore tecnico. Praticamente lo stesso ruolo attuale (collante tra dirigenza e squadra) ma ufficializzato dal club.