Gli affari di De Vito tra cene e caffè

06/04/2019 15:41

Progetti piegati agli interessi dei costruttori al punto da risultare surreali — vedi la ristrutturazione di un edificio, a Trastevere, che include anche «le tegole fra le superfici utili» — o antitetici alle intenzioni originarie come la trasformazione del cuore degli ex Mercati Generali in centro commerciale. L’interrogatorio della capo segreteria dell’assessorato all’Urbanistica, Gabriella Raggi, depositato nei giorni scorsi al tribunale del Riesame, descrive il metodo praticato da Marcello De Vito e dai suoi collaboratori per promuovere le esigenze degli imprenditori anche quando appaiono apertamente contrarie agli interessi pubblici. La ricetta è la solita: avvicinare i dirigenti comunali promettendo e caldeggiando. Dunque, in un carosello di cene, incontri e «caffè serali» (...) E sempre nel corso di una cena che la capo segreteria di Luca Montuori conosce Camillo Mezzacapo, il socio di De Vito nella Mld srl che, secondo la Procura, veicolava i profitti illeciti: «Ho conosciuto Mezzacapo a una cena da Bardelli alla quale era presente anche l’ex dirigente della direzione Edilizia del nostro dipartimento, Patrizia Di Nola e se non erro De Vito ed Enzo Sgandurra, presidente dell’Autorità per il controllo dei servizi forniti dal Comune» (...) Un «caffè serale» serve invece a informarsi sulla «organizzazione di uffici e rotazione del personale dirigente»: «Recentemente ho visto Bardelli, mi ha invitata lui mediante Whatsapp per il caffè serale... Siamo rimasti d’accordo di rivederci nel fine settimana per un aperitivo». Nel viavai di appuntamenti e meeting lo stesso Montuori, come emerso dalle carte depositate dai pm Spinelli e Zuin, finisce per incontrare De Balkany, l’investitore dei Mercati Generali (...)

(corsera)