15/04/2019 13:30
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Il futuro della Roma si decide a Boston,negli Usa. Summit tra il presidente Pallotta, il consigliere Baldini e il ds Massara: sul piatto la costruzione della squadra della prossima stagione. Squadra intesa non soltanto a livello di calciatori ma anche di struttura operativa che dovrà occuparsi della gestione tecnica. Insieme a loro, ci sarà anche il direttore commerciale Calvo che relazionerà il presidente della sua area di competenza. Rimangono a casa l’ad Fienga, il vicepresidente esecutivo Baldissoni e soprattutto Totti. L’utilizzo dell’avverbio non è casuale: pur se in passato la presenza dell’ex capitano non era stata contemplata negli incontri a Londra e negli Stati Uniti, stavolta poteva essere diverso. Forse doveva esserlo se l’auspicio espresso prima di Roma-Napoli da Francesco («Se avrò un ruolo più strategico e centrale nelle decisioni? Vediamo cosa succederà. Anche perché, se dovessi prendere posizione io, qualcosa cambierò») si fosse materializzato a breve in realtà. La sua assenza invece stona a fronte della presenza del consigliere del presidente. Totti attende, rispettoso del volere della proprietà. Vuole prima capire cosa accadrà.
CAMPOS IN POLE - Non è l’unico a Trigoria. Perché anche le alte sfere della società certamente immaginano lo scenario più vicino a materializzarsi a breve - l’arrivo di Campos con il quale Massara, a cui verrà chiesto di restare, agirà sul mercato - ma non possono esserne certi. Al netto della diplomazia pubblica, passata e futura, c’è più di qualche dubbio che serpeggia nella costola italiana del club. Inserire un altro consulente, non residente in città come Baldini, già presentato mediaticamente come l’ennesimo Messia delle plusvalenze, non piace. Anche perché andrebbe ulteriormente a depotenziare chi nella Capitale lavora quotidianamente e che proprio per questo motivo continua a mantenere un filo diretto con Petrachi. Massara -che rientrerà in Italia mercoledì - ascolterà e presenterà anche il suo piano di lavoro che oscillerà tra le operazioni in uscita da effettuare entro il 30 giugno, quelle in entrata dopo il primo luglio e la questione rinnovi, molto cara al presidente. In primis quella di Zaniolo: alla prima offerta del club (1,7 milioni), si attende la replica dell’entourage del calciatore che mira a chiudere a 2milioni