04/04/2019 13:30
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Un punto che rischia di non servire a nulla. La sensazione dell'ennesima occasione persa aleggia sull'Olimpico ma Ranieri prende tutti in contropiede: «Non è facile stare nei nostri panni, credo che i tifosi debbano essere contenti. La squadra mi è piaciuta per orgoglio e reazione. Dobbiamo essere soddisfatti di quanto fatto, nell'ultima gara con la Fiorentina avevamo preso 7 gol, per questo ho chiesto di stare attenti a non dare profondità e siamo stati bravissimi. Abbiamo saputo reagire, rimontare due volte è stato eccezionale. Abbiamo fatto due gol meravigliosi, abbiamo vinto diversi duelli, ho visto lo spirito guerriero che ci era mancato. Dovevamo far vedere ai tifosi che possono contare su di noi e che c'è ancora possibilità di entrare da qualche parte in Europa». L'espressione da qualche parte è emblematica, ed è indice che per il tecnico anche l'Europa League è diventata a questo punto un obiettivo.
Appare eccessiva la soddisfazione palesata per una gara normale, che ha visto la squadra commettere molti errori. In primis sul gol di Pezzella: «Dovevamo essere in tre contro i tre grandi saltatori della Fiorentina. Purtroppo c'è stato solo Zaniolo e da solo non ha potuto fare nulla». Con il gol di ieri, l'ex interista è salito a 6 reti in stagione: «Sì ma deve ancora migliorare, va a ricevere palla spalle alla porta e per i centrocampisti è facile prendere palla e gamba e gli arbitri lasciano correre. Ma è giovane e può crescere». Plaude alla prova di Kluivert: «Ho fiducia in Justin, ha velocità e fa buoni cross. Avevo bisogno di coprire e attaccare Biraghi e lo ha fatto molto bene».
Ranieri è preoccupato per Perotti, anche se il giocatore minimizza, parlando di crampi: «Nel finale ha accusato un problema al bicipite, speriamo non sia nulla di grave. È incredibile, ne recupero due e nel perdo altrettanti». Il riferimento è a Santon, uscito per un problema al flessore della coscia destra. Poi, spiega la decisione di far giocare Mirante: «Con Olsen avevo parlato prima del Napoli. È un solitario, parla poco con tutti e viste le prestazioni ho preferito dare un'opportunità a Mirante. Ha risposto bene». Postilla finale su Schick e Pastore, finito malinconicamente in tribuna: «Possono dare un contributo nel finale di stagione: Patrik è un grande giocatore ma deve vincere la timidezza. Javier ancora non è pronto, può darci una mano, a patto che entri con la cattiveria mostrata dai compagni».