Stadio, la decisione agli eletti M5S. E l’Avvocatura esclude penali «d’oro»

06/04/2019 15:44

Il vertice decisivo sullo ? Piuttosto la prima di una lunga serie di riunioni informative su , stavolta con gli avvocati capitolini, dopo le quali i Cinque Stelle metteranno ai voti il sì o il no all’opera. Giovedì sera la maggioranza grillina in Campidoglio era al gran completo ad ascoltare il parere legale dell’Avvocatura capitolina sulla questione dell’eventuale maxi causa di risarcimento che la Roma potrebbe muovere in caso di variante urbanistica affondata in Aula. Assessori, consiglieri e sindaca Raggi che, nell’occasione, ha preferito non sbilanciarsi, hanno ascoltato con attenzione massima il «ventaglio di ipotesi rispetto alla decisione finale» prospettate dagli avvocati. Si è parlato dei meccanismi per stoppare l’iter in sicurezza e rigorosamente prima di apporre la firma sulla convenzione urbanistica, cioè il vero e proprio contratto con il presidente giallorosso . (...) Gli avvocati capitolini di Carlo Sportelli, infatti, hanno ragionato a lungo sull’eventualità di una maxi causa per danni in caso di no allo stadio a una manciata di atti dalla conclusione dell’iter. Per la Roma, anzi, quella di una «causa miliardaria» sarebbe una «certezza» se la variante, letta dal club come «passaggio dovuto» visto che già la conclusione della Conferenza dei servizi consentirebbe di costruire a andando oltre al Piano regolatore, stramazzasse a pochi metri dal traguardo. (...) E se da un punto di vista economico il consulto degli avvocati capitolini — peraltro terzo ribaltone in tre anni anche se dell’ultimo parere, perno della virata di Raggi verso il sì allo stadio, si sono perse le tracce — ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli astanti, sotto il profilo politico ha finito col complicare la faccenda. Come uscire dall’impasse senza inimicarsi il popolo dei romanisti? Come dimenticare l’hashtag #unostadiofattobene? Per ora Raggi prende tempo, dà udienza agli anti-stadio dopo aver ammirato le opere di Salini-Impregilo in Qatar, dov’era pure la Roma. In attesa, cioè, che gli eletti M5S diano il verdetto.

(corsera)