Totti ricarica la sua Roma: "I nostri azzurri sono il futuro"

09/04/2019 13:32

Magari non gli avrebbe dato il suo, ma un altro sicuramente sì. Perché tra un Pallone d’oro vinto e uno solo accarezzato c’è un abisso. A volte colmo di ingiustizie. Esattamente quelle che non hanno mai permesso a di vincere il trofeo che ha invece portato a casa Luis Figo. E che per la stella portoghese avrebbe avuto pienamente diritto a esporre nella sua bacheca personale. «Francesco lo avrebbe meritato davvero – dice Figo alla presentazione de La Notte dei Re, la partita tra leggende che si giocherà il 2 giugno a Roma, al Foro Italico – A volte il Pallone d’oro lo si vince per la fortuna del momento, a volte non conta neanche quello che fai negli anni ma alcune condizioni che non puoi davvero controllare». (...)  E lì Francesco si è raccontato tramite BeIn Sports. «Da dirigente è un lavoro diverso, più difficile per alcuni versi, ma lo faccio come se facessi ancora il calciatore – ha detto –. Del campo non mi manca niente, perché vado tutti i giorni a Trigoria e sto sempre con la squadra. L’unica cosa che mi manca è spogliarmi la domenica». Poi i ricordi, almeno quelli più belli: lo scudetto e il Mondiale («Indimenticabili: il mio sogno da bambino e qualcosa di eccezionale»), gli allenatori («All’inizio avevo paura di Zeman, poi ho scoperto una persona vera e sincera. Capello? Un vincente» (...) Poi, però, è andato sull’attualità. Che in Italia non può trascendere dalla , la squadra che sta per vincere l’ottavo titolo di fila. «Speriamo che dal prossimo anno questa scia di vittorie possa fermarsi, anche se sarà dura, la è strutturata per vincere. Va presa come esempio, è forte in tutto. Ha uno stadio, ha più disponibilità, può vendere e comprare e rispetto ad altre è facilitata. È la migliore in Italia e una delle migliori in Europa. Ha comprato Ronaldo, l’obiettivo penso sia vincere la ». Già, esattamente dove la Roma punta invece a restare il prossimo anno. E per farlo si affida anche ai suoi tanti azzurri. «Mancini sta facendo un buon lavoro con la nazionale, per fortuna tra i tanti talenti che ha ci sono anche molti romanisti: Cristante, Pellegrini, , e Zaniolo. Giocatori fondamentali per la Roma e per la Nazionale. Che deve tornare sul tetto del mondo» (...)

(gasport)