14/05/2019 18:26
REPUBBLICA.IT (M. PINCI - F. FERRAZZA - F. MORRONE) - "E' finita un'era". La Roma lo ha annunciato così, con un comunicato di poche righe sui social network. Daniele De Rossi lascerà il club giallorosso - ma non il calcio giocato - dopo quasi 18 anni: l'ultima sarà anche l'ultima di campionato, Roma-Parma, che nel 2001 voleva dire scudetto. Lui quello scudetto lo festeggiò però da semplice tifoso: debuttò soltanto qualche mese dopo, a festa finita, in Champions League contro l'Anderlecht.
Dopo due coppe Italia, una Supercoppa (e un Mondiale con l'Italia) la corsa finirà il prossimo 26 maggio, altra data significativa, quella della sconfitta più bruciante. L'ultima con la Roma, però, non sarà l'ultima da calciatore. De Rossi lo ha saputo davvero soltanto lunedì sera, alla fine di un lungo faccia a faccia con i dirigenti di Trigoria. Gli avevano proposto un ruolo diverso, operativo, ma nella società. Lui ha detto no: vuole giocare un altro anno. Anche uno soltanto, ma in un calcio diverso, meno competitivo, in cui prendersi qualche pausa che non crei problemi al club. A lui piacerebbe farlo nel Boca oppure in Giappone, la Roma tramite i propri canali potrà dargli una mano a cercare un contratto negli States, a New York o magari a Los Angeles. Ma alla fine di una stagione in cui il corpo di Daniele è stato tormentato da una serie infinita di guai fisici - cinque infortuni, solo 17 partite di campionato - la Roma che cerca una svolta tecnica e anche agonistica non poteva fare sconti a nessuno. Anzi: il profilo degli allenatori cercati, da Conte a Gasperini, indica la chiara volontà di affidarsi a tecnici che mettano al centro del loro progetto l'agonismo sfrenato, una preparazione estrema. Quella che un corpo suscettibile di infortuni e problemi fisici non può sostenere.
De Rossi ha capito, forse sapeva già. La moglie Sarah Felberbaum lo aveva quasi annunciato tempo fa: "Daniele dovrà prendere la decisione più importante della sua vita". Potrà chiedere un consiglio a Totti, magari: due anni dopo, un altro capitano lascia, un'altra bandiera da ammainare. Stavolta però c'è una consapevolezza diversa, senza rancori. Anche il presidente Pallotta ha speso delle parole per salutare De Rossi: "Daniele è stato per 18 anni il cuore pulsante dell'AS Roma. Ha sempre incarnato il tifoso romanista sul campo con orgoglio. Rispettiamo la decisione di proseguire la sua carriera da calciatore, anche se, a quasi 36 anni, sarà lontano da Roma. Ci commuoveremo, ma lo ringrazio per lo straordinario impegno profuso. Le porte della Roma per lui rimarranno sempre aperte con un nuovo ruolo in qualsiasi momento deciderà di tornare". Una porta che De Rossi sarà felice di riaprire.