28/05/2019 14:38
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Ha già parlato da allenatore della Roma in pectore, accettando i consigli del predecessore più illustre dell’ultimo ventennio: Fabio Capello. Domenica notte a Sky Gian Piero Gasperini ha sorriso mentre dallo studio l’esperto collega lo avvisava sulle difficoltà dell'ambiente giallorosso rispetto a Bergamo. «Lo so, lo so che lì è difficile». E poi un aneddoto su De Rossi che sa tanto di primo segnale da inviare alla sua nuova piazza: «A gennaio mi ha detto che stava pensando di ritirarsi a causa del ginocchio e che gli sarebbe piaciuto venire a seguire i miei allenamenti per una settimana». Non ci sarebbe un vice migliore in questo momento per iniziare l'avventura con l'appoggio dei romanisti feriti dall’addio del capitano, ma DDR almeno per la prossima stagione vorrebbe fare ancora il calciatore altrove. Toccherà invece a Gasperini, salvo intoppi tuttora possibili, guidare la ricostruzione tecnica di una squadra chiaramente arrivata a fine ciclo. Senza vincere niente. Il mister piemontese ha iniziato a parlare con i due Percassi, padre e figlio, per separarsi dall’Atalanta. Nel post partita di domenica è stato molto duro conla società, ricordando i contrasti sull'ultimo mercato, quasi a cercare la rottura in pubblico mentre la proprietà lo aveva appena confermato pubblicamente. Ieri un primo confronto tra le parti a margine della cena di fine anno del club nerazzurro per celebrare lo storico accesso alla Champions, oggi si andrà più in profondità ma serviranno altri giorni per lo strappo finale. Gasperini ha ormai scelto di prendersi una ulteriore rivincita a Roma dopo quell'esperienza troppo breve all'Inter che gli è costata l'etichetta di allenatore adatto solo alle squadre di provincia. A 61 anni compiuti non vuole perdere questo treno anche perché sente di aver finito il suo lavoro nel triennio all'Atalanta. A meno che Percassi non gli prometta un mercato da Champions, scenario al momento improbabile. La Roma aspetterà Gasperini per almeno un altro paio di settimane, convinta che presto potrà liberarsi e firmare un contratto di tre anni. Le idee della società coincidono con molte delle esigenze del tecnico: la rosa va ringiovanita e svuotata di «pesi» nello spogliatoio. La scelta fatta su De Rossi è solo l’inizio, il prossimo senatore a fare le valigie sarà Dzeko nonostante il club avesse pensato anche a un rinnovo con. ingaggio «spalmato». Ma Edin ha ormai deciso di cambiare aria, pronto ad accettare la proposta dell'Inter di Conte. La trattativa fra i due club deve ancora iniziare, ma ci sono ottime basi per chiuderla, con la speranza da parte della Roma di realizzare anche una plusvaenza avendo «ammortato» quattro anni di contratto del bosniaco. Almeno altri due «big» sono in bilico: Manolas può sfruttare la clausola rescissoria da 38 milioni entro luglio, dopo il pressing della Juve ora la prospettiva più concreta è quella del Napoli ma non
lo ha ancora convinto: con lui tutto è ancora possibile. Kolarov invece sarebbe orientato a restare e discuterà il suo futuro più in là col nuovo diesse Petrachi, che a sua volta sta trattando con Cairo per liberarsi dall'ultimo anno di contratto col Torino. Se la lista degli acquisti è in via di definizione, quella dei rinnovi presenta due priorità: Zaniolo ed El Shaarawy, pedine da cui ripartire insieme a Florenzi, Cristante e i due Pellegrini. Una Roma molto italiana, più giovane e meno costosa, capace di seguire i metodi ultra-stressanti di Gasperini. Cambieranno anche staff e allenamenti per l'ennesima rivoluzione