06/05/2019 13:32
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Nel giorno in cui la Champions si allontana, l'unica nota lieta di Marassi è El Shaarawy. Ancora un gol per il Faraone, l'undicesimo in campionato, che però rischia di contare molto poco. Sorprende quindi l'analisi a caldo' dell'attaccante: «È un punto guadagnato? Sì, speriamo possa essere quello che ci servirà per arrivare in Champions». Poi, dopo una piccola pausa, resosi conto probabilmente dell'eccessivo ottimismo, corregge il tiro: «È comunque un'occasione mancata. Vincere con un gol all'81' sarebbe stato importante. In questi campi non si molla mai, ma non possiamo far altro che prenderci questo punto e crederci fino alla fine. Dobbiamo vincerle tutte». Anche con 9 punti, la Champions, ora, appare una chimera ma Stephan rilancia: «Finché la matematica non ci condanna dobbiamo sperare. Abbiamo raddrizzato la stagione con dei risultati positivi e subendo meno gol». Il termine raddrizzare stona con la classifica della Roma. Paradossalmente, dopo il pari di ieri, sembra essere tornati indietro di due mesi, al momento dell'esonero di Di Francesco. All'epoca infatti la Roma era quinta a tre punti dalla quarta. La stessa posizione occupata oggi, con l'aggravante che adesso mancano soltanto 270 minuti alla conclusione del torneo.
LA DEDICA - Aspettando la risposta di Conte, la Roma ha intenzione di ripartire da El Shaarawy, sempre in attesa della chiamata decisiva per il rinnovo. Che poi, a dirla tutta, con l'ex ct non è che fosse sbocciato un gran feeling in nazionale. All'epoca, infatti, l'ex milanista - nonostante la convocazione per l'Europeo, - riuscì a giocare appena 9 minuti nella competizione. Nel 3-5-2 voluto dall'allenatore salentino, faticava infatti a ritagliarsi uno spazio. Conte gli preferiva giocatori più inclini a coprire tutta la fascia come Florenzi, Bernardeschi e Candreva. Oggi, però, è un El Shaarawy diverso, maturato in campo e fuori. Un ragazzo che ha imparato anche a commuoversi. È accaduto ieri, quando al termine delle interviste rilasciate in tv, ha deciso di ritagliarsi uno spazio tutto per lui: «Il gol segnato lo dedico ad una ragazza che purtroppo è venuta a mancare due settimane fa, si chiamava Orsetta. L'ho conosciuta quando ho fatto il Genoa Camp, era una persona speciale. Aveva 25 anni, questo gol è tutto per lei, nel suo stadio, mi piaceva ricordarla così».