07/05/2019 13:14
LEGGO (F. BALZANI) - Romero risveglia un incubo. Non stiamo parlando del compianto regista dell'horror e degli zombie, ma del difensore argentino del Genoa. Il suo gol al 90' di domenica ha ridotto al lumicino le speranze Champions della Roma e acceso la paura per il futuro sopratutto per quel che riguarda le casse del club. Senza il quarto posto, obiettivo minimo a inizio stagione, mancherebbero circa 60 milioni derivanti dagli introiti di base per la qualificazione alla Champions. Un tesoretto, aumentato nelle ultime stagioni visto il buon cammino europeo della Roma, sul quale il club ha potuto contare dal 2014 ad oggi. Questo non ha impedito cessioni dolorose (vedi Salah ed Alisson), ma ha permesso alla società di poter reinvestire sul mercato. Dopo 5 anni il club di Pallotta rischia, invece, seriamente di dover retrocedere in Europa League e di perdere anche quei bonus garantiti dalle sponsorizzazioni con Nike e Qatar Airways. E di conseguenza a dover far cassa tra plusvalenze e cessioni per rispettare le regole del Fair Play Finanziario.
Gli indiziati principali destinati ad essere immolati sull'altare del bilancio sono quei pochi giocatori che nell'ultima, disastrosa stagione non hanno visto deprezzare il proprio lavoro e che potrebbero pesare su un monte ingaggi da tagliare rispetto ai 92,7 milioni attuali. E quindi Zaniolo, Pellegrini e soprattutto Manolas che ha una clausola da 36 milioni. Importanti sono, infatti, i valori in plusvalenza che non potrebbero garantire giocatori strapagati negli ultimi anni come Nzonzi, Schick, Pastore o Defrel.
Ma il colpo non è solo nei conti. La mancata partecipazione alla Champions impone un programma rigido sul futuro e quindi allontana Antonio Conte dalla panchina giallorossa. A dire il vero l'ex ct già nutriva parecchie perplessità relative ai piani di Pallotta, pure con la Champions. «Al 60% resto in Italia, ma voglio una squadra che mi permetta di vincere», ha detto ieri Conte a Le Iene. Vista così in serie A resterebbe solo la Juve. Per la Roma, invece, non resterebbe che scendere nelle scelte: quasi impossibile Sarri (resta al Chelsea), difficile Gasperini, più facili Giampaolo e Ranieri. Quest'ultimo ha pure ricevuto offerte dalla Premier. “Difficile ma non impossibile. Crediamoci ora più che mai”, ha suonato la carica ieri El Shaarawy. Anche lui sa che senza la vetrina dell'Europa di serie A diventerebbe più ostico per il futuro ds (Petrachi resta in dubbio) attrarre giocatori di prima fascia. Resta quindi lo spettro della cinghia stretta e dell'ennesimo progetto giovani. Qatar permettendo.