25/05/2019 18:05
IL MESSAGGERO (M. CARTA) - Rimandati al 20 settembre. A patto che facciano i «bravi» durante l'estate. Come gli scolari alle prese con gli esami di riparazione. Se la sono cavata con la messa alla prova i due tifosi della Lazio arrestati lo scorso 15 maggio, poco prima dell'inizio della finale di Coppa Italia Atalanta-Lazio, nel corso degli scontri con le forze dell'ordine a ridosso dello stadio Olimpico. I due, entrambi incensurati, erano accusati di concorso in resistenza aggravata a pubblico ufficiale perché «riunitisi con centinaia di altri soggetti», su cui la Digos continua ad indagare, e avevano lanciato a volto coperto oggetti e bottigliette nei confronti degli agenti di polizia in servizio.
Durante la convalida di arresto, rispondendo alle domande del pm Eleonora Fini, avevano invocato lo scambio di persona: «Noi non c'entriamo niente. Eravamo solo andati a vedere la partita». Ieri, però, nel corso della prima udienza del processo, i giudici della quinta sezione penale hanno accettato le richieste dei rispettivi legali, disponendo nei loro confronti la misura alternativa della messa alla prova, che comporta la sospensione del procedimento: ora, se vorranno evitare di essere condannati, il 36enne di Viterbo Alessandro Andreani e il 22enne di Albano Thomas Mezzetti saranno affidati all'ufficio di esecuzione penale esterna per svolgere gratuitamente attività di pubblica utilità. Buone azioni di volontariato che, nel caso di Andreani, potranno iniziare dopo il 15 giugno, quando sarà rientrato dal viaggio di nozze.
Insieme ai due, per gli scontri prima del match, era stato arrestato anche un altro tifoso biancazzurro, Mattia Bardella. Accusato del lancio di un fumogeno il 23enne aveva patteggiato in abbreviato una pena di due mesi.