19/05/2019 13:16
IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - Prosegue la protesta dei tifosi della Roma per l’addio di Daniele De Rossi imposto dalla società. Al Mapei Stadium gli ultras presenti in trasferta (circa 1500) hanno intonato cori contro il presidente Pallotta, il vicepresidente Baldissoni, il consulente Baldini e dedicato una grande ovazione al numero 16. Assente Francesco Totti rimasto nella Capitale per impegni personali, presenti sugli spalti l’ad Fienga, il ds Massara e Baldissoni. A pochi minuti dal fischio d’inizio e durante il match sono stati esposti gli striscioni «Lode a te Daniele ultimo imperatore», «De Rossi eterno capitano Pallotta eterno riposo», «In 7 anni avete distrutto la romanità via dalla Roma», «Una società che ti ha tradito...DDR vanto infinito», «Di noi tifosi e di De Rossi ve ne fregate è ora che ve ne andate», mentre la parte alta del settore esponeva locandine con la foto del centrocampista. La contestazione ha preso anche toni ironici con lo striscione «Per una società all’ultima spiaggia» sorretto da tifosi vestiti da bagnini con tanto di canottiera rossa e la scritta «Salvataggio AS Roma». Il primo tempo è stato sospeso due volte per il lancio di fumogeni in campo, durante lo stop la Curva ha cantato il coro «Pallotta paga la multa».
LA PACE I presenti allo stadio hanno alternato cori di sostegno alla squadra a quelli di protesta, al fischio finale Florenzi e Kolarov sono andati a salutare i tifosi sotto il settore. È pace fatta tra gli ultras e Aleksandar dopo la tensione esplosa durante la stagione, le parole del terzino rilasciate in settimana su De Rossi sono state decisive: «È un fratello. Tra 3 o 4 mesi tutti si renderanno conto di chi è stato». A fine match Fazio ha commentato la contestazione al Mapei: «Siamo giocatori con esperienza e non ci lasciamo distrarre da altre cose. De Rossi è un vero capitano e un leader dentro e fuori dal campo». Ha preso le parti di Daniele anche Fiorello: «È stata una cosa bruttissima, i vertici della Roma devono vergognarsi». Così come Montella che lo avrebbe voluto alla Fiorentina: «Nella mia prima gestione»